I terreni vulcanici sono in assoluto tra i più fertili.
L’abbondanza di sodio, calcio, magnesio e soprattutto potassio, rendono le zone vulcaniche dei luoghi ideali per lo sviluppo di ortaggi e alberi da frutta senza un utilizzo invasivo di sistemi di irrigazione.
Tuttavia, questo è vero quando i prodotti delle eruzioni vulcaniche, lave e prodotti piroclastici, diventano suolo coltivabile. È difficile, infatti, che il carapace di una colata possa essere penetrato dalle radici di un qualsiasi arbusto. Anche le ceneri sono un luogo inospitale, tanto che in alcune zone del mondo, come l’Islanda, formano addirittura dei vasti deserti: questo perché si tratta, sempre e comunque, di particelle di vetro vulcanico molto taglienti.
Occorre, di solito, aspettare 100 anni, affinché le lave e le piroclastiti possano trasformarsi in suolo ed essere pronti per la coltivazione.