Vitruvio, nella sua opera De Architectura, sosteneva che i luoghi più adatti a costruire i teatri fossero i luoghi “consonanti”, cioè quelli in cui la voce, dal basso, aumenta di volume man mano che sale verso l’alto, assecondata dalle forme della struttura.
Quando questo non bastava, comunque, esistevano degli accorgimenti che aiutavano ad amplificare il suono: ad esempio, era uso comune posizionare dei vasi di bronzo capovolti in apposite cellette tra i seggi della platea, che fungevano da amplificatori.