Ai tempi di Geróne II fu costruito un corridoio sotterraneo che attraversava, interamente, l’orchestra del teatro. La cavità era accessibile tramite una scaletta che, dal palcoscenico, permetteva di raggiungere una piccola stanza: questo allestimento è stato identificato con le “scale carontee”.
Il nome di questo espediente scenico fornisce, immediatamente, degli indizi sulla sua funzione: Caronte, nella religione greca, era colui che trasportava le anime verso l’Ade lungo il fiume Acheronte. Non a caso, dunque, tramite questo passaggio, avvenivano improvvise scomparse e apparizioni di personaggi che interpretavano gli spiriti provenienti dall’oltretomba durante le rappresentazioni teatrali.