Secondo la tradizione, nell’antica Siracusa, la rappresentazione teatrale era considerata una forma di attività istituzionale ed era, dunque, concessa a tutti i cittadini. Agli spettacoli partecipava la gran parte della popolazione, tra cui donne, bambini e schiavi.
La città provvedeva anche a versare un contributo, chiamato il “teodorico”, per i cittadini più poveri.
Questo fondo statale, era utilizzato per elargire denaro e permettere, ad ogni classe sociale, di assistere agli spettacoli pubblici e alle rappresentazioni teatrali in occasione delle festività.
Ad ogni cittadino meno abbiente venivano assegnati, per ogni giornata della rappresentazione, due òboli, piccole monete utilizzate nell’antica Grecia corrispondenti ad un sesto di dracma.