Mario Gemmellaro nacque a Nicolosi nel 1773 ed è stato uno studioso di storia naturale, fisica e meteorologia, oltre che celebre vulcanologo. Le ricerche sull’Etna cominciarono intorno all’anno 1800, probabilmente a seguito di contatti avuti con grandi viaggiatori naturalisti quali D. de Dolomieu e L. Spallanzani. Nel 1804, Gemmellaro costruì una piccola casa, “La Gratissima”, poi diventata “La Casa degli Inglesi”, ad una altitudine di 2942 metri sopra il livello del mare. Essa, situata sull’orlo della lava dell’eruzione del 1787, fu il primo rifugio ai piedi dell’Etna, per ospitare gli appassionati e studiosi del Vulcano.
Gemellaro, con i suoi studi approfonditi, dimostrò che il Monte Etna è, in realtà, un agglomerato di vulcani. Egli è stato uno dei sostenitori della teoria per la quale i vulcani sprofondano sotto il loro peso quando raggiungono una quota limite, circa 3500 metri sul livello del mare, nonché uno dei primi a sostenere l’origine, per collasso, della depressione calderica della Valle del Bove.