Il termine matroneo deriva da “matrona” e, nelle chiese medievali, si configurava come elemento architettonico costituito da una galleria.
Precisamente era una tribuna, posta sopra le navate laterali e aperta su quella centrale, in cui le donne seguivano il culto religioso.
In seguito il matroneo non fu più riservato alle donne ma aveva uno scopo puramente estetico o strutturale: in particolare serviva a contenere in maniera più agevole le spinte derivanti dalla navata centrale per equilibrarne la statica. Nel caso di Cefalù è costituito da una piccola tribuna, oggi murata, che posta tra l’abside della Protesi e il Bema permetteva alla regina di assistere, da vicino, alle sacre funzioni pur non essendo presente entro l’area presbiterale.