L’ordine benedettino nasce intorno al 529, nel cenobio di Montecassino, ad opera di San Benedetto da Norcia.
La Regola, che proponeva una vita comunitaria secondo il principio di Ora et Labora, ovvero prega e lavora, fu redatta da San Benedetto nel 534 e sostenuta anche dal papa Gregorio Magno.
Nel Medioevo, in Sicilia, i benedettini divennero di protagonisti del processo di latinizzazione monastica dell’isola e grazie ai rapporti di fiducia tra l’ordine e i Normanni e le concessioni ottenute, i monaci riuscirono a esercitare una forte influenza politica.
I Benedettini, nel territorio di Palermo, possedevano ampi territori e godevano di prestigio sociale e di notevoli privilegi anche economici, come il diritto di decima su alcune zone.
Il Monastero Benedettino di Monreale, per volere di Guglielmo II, divenne punto di riferimento ecclesiastico di tutto il territorio siciliano per questo il sovrano decise di concederlo ai Benedettini giunti da Cava dei Tirreni.
Tutto il complesso dell’abbazia ruota e si sviluppa attorno al chiostro ovvero lo spazio di disimpegno tra i vari ambienti della vita comunitaria nonché luogo di contemplazione dove la “Storia della Salvezza” veniva rappresentata artisticamente nelle sculture dei capitelli o negli affreschi parietali.