È ipotizzabile che, secondo il primigenio progetto, il chiostro dovesse essere realizzato con lo stesso schema statico/costruttivo usato per la cattedrale, cioè con la realizzazione di muri di contenimento, a valle verso nord e la creazione di un terrapieno, il cui livello avrebbe così raggiunto la stessa quota del pavimento della chiesa;
La condizione della giacitura è stata imposta dalla natura dei luoghi, fortemente connotati dalla presenza della grande rocca di Cefalù e, dalla balza rocciosa che da essa discende verso il mare, che incombe fortemente sulla parete meridionale della cattedrale. Essa, infatti, che giace ai piedi della rocca, risulta posta al limite del costone roccioso, presente sul il fronte meridionale, e, conseguentemente, costruita a sbalzo sul lato settentrionale.
La natura scoscesa del sedime roccioso non ha permesso, alla fabbrica del maestoso tempio, di affidare le sue fondamenta ad una zona pianeggiante del terreno.
Per costruire la cattedrale sono state realizzate sottofondazioni in muratura, una tecnica in uso nei costruttori normanni per risolvere problemi similari e realizzare piani di posa, allo scopo di portare allo stesso livello l’altezza del fondale.
A questo punto risulta evidente che il chiostro non poteva collocarsi nella parte meridionale, perché sarebbe risultato fortemente incassato nella roccia fino a raggiungere i piedi della rocca.
Una soluzione più naturale suggeriva di edificarlo a settentrione, continuando a realizzare i piani di posa man mano che la balza rocciosa scendeva verso mare, con l’ausilio di ulteriori muri di sottofondazione.