L’ambone è uno dei punti nevralgici della celebrazione eucaristica, dal momento che in questo luogo sacro viene proclamata la parola di Dio, si leggono il Vangelo e le Epistole e si predica al popolo. Per questo risulta collocato sul lato sud della navata dove il sole raggiunge la massima luminosità. La parola proclamata infatti ha il potere di vincere sulle tenebre e sulla morte. L’ambone, il cero pasquale e il fonte battesimale, nelle chiese normanne, costituivano un unico monumento dedicato alla Resurrezione. In particolare, il fonte, che rappresentava la rinascita, prendeva posto al di sotto dell’ambone, mentre il cero, che simboleggiava la luce, accanto a esso che si configurava come il sepolcro vuoto. L’ambone della Cappella Palatina si compone di due elementi di forma cubica sorretti da colonne in marmo bianco con decorazione a zig-zag, piccoli pilastri con motivi geometrici e colonne di sostegno antiche. Tra le lastre marmoree, ricche di intarsi e mosaici, una è interamente in porfido, le altre presentano una decorazione a mosaico con motivi geometrici come cerchi e fasce. I due parapetti presentano il sostegno con la rappresentazione dell’aquila, simbolo di San Giovanni, e del leone, simbolo di San Marco.