Dopo il restauro del campanile nel 1726 a opera di Giovanni Amico, dal 1781 vennero intrapresi numerose trasformazioni soprattutto all’interno della Cattedrale. Se il progetto iniziale era del regio architetto Ferdinando Fuga, i lavori furono eseguiti dall’architetto Venanzio Marvuglia con rifacimenti più invasivi rispetto a quelli progettati dal fiorentino come lo smantellamento della grandiosa Tribuna marmorea, situata nell’abside, di Antonello Gagini. Altre trasformazioni interessarono le cappelle laterali. Le trasformazioni più evidenti, che cancellarono anche parti dell’edificio originale, interessano la zona del Santuario. Infatti, nell’area del Santuario dell’antica basilica normanna, come consuetudine, erano presenti Titulo e Antititulo. L’Antititulo, in particolare, era uno spazio trasversale che divideva il sistema triabsidato dall’area del Titulo. Quest’ultima comprendeva anche il coro, lo spazio per le tombe dei re e le tombe dei vescovi. I lavori cancellarono il Titulo e l’Antititulo e portarono anche alla creazione di un transetto con al centro una cupola e due cappelle, una dedicata al Santissimo Sacramento e una a Santa Rosalia, e un prolungamento più incisivo del coro fino all’abside maggiore che determinò la configurazione di un grande cappellone centrale.