La cappella di San Castrense, presenta un impianto schematico fortemente longitudinale, quest’ultimo dato anche dalla collocazione speculare dell’altare e del sepolcro del fondatore.
La copertura è divisa in modo semplice e lineare in tre parti uguali da un sistema di archi a tutto sesto.
La ...
La pavimentazione si caratterizza per due grandi iscrizioni simmetriche.
In particolare nella parte orientale, vicino il sepolcro di Ludovico II de Torres, si legge HIC IACET CORPUS LUDOVICI ARCHIEPISC(OPI) ET CARDINAL (IS) CUIUS ANIMA REQUIESCAT IN PACE AMEN e la data VIXIT ANN(OS) LVI MENS(ES) VI...
Il ciborio è una piccola edicola che sovrasta l’altare, nonché lo spazio dove vengono conservatele le ostie consacrate.
Si compone solitamente di quattro colonne, che reggono una copertura piana o a volta, e la sua collocazione sull’altare è documentata a partire dal IV secolo.
La copertura...
Al centro dello spazio rettangolare della cappella di San Castrense, voluta dall’arcivescovo Ludovico II de Torres, prende posto il magnifico altare marmoreo con le reliquie di San Castrense.
L’altare ha una forma di parallelepipedo con quattro pilastri policromi e al centro di ognuno delle pic...
Il reliquario di San Castrense in argento è custodito nell’omonima cappella del Duomo di Monreale.
Si data 1637 ed è stato voluto dal cardinale Cosimo de Torres, nipote di Ludovico II de Torres, infatti nella cassa è posto lo stemma cardinalizio.
In stile barocco e di forma rettangolare, reca...
Il sepolcro di Ludovico II de Torres, in marmo chiaro, raffigura l’arcivescovo di Monreale in ginocchio dentro un’edicola fiancheggiata da colonnine in marmo.
L’arcivescovo che promosse l’edificazione della cappella ha lo sguardo rivolto verso l’altare, in atto di adorazione.
Il sepolcro...
Marco Antonio d’Aprile è un maestro marmoraro palermitano che, come specifica il contratto del 6 settembre 1595, si obbligava al Vicario generale Silvio Tinti, di lavorare, insieme al maestro fiorentino Pietro Bacchiotta, alla decorazione e alle opere in marmo della cappella di San Castrense.
I...
Pietro Bacchiotta è un maestro marmoraro di Firenze che, come specifica il contratto del 6 settembre 1595, che lo definisce “florentinus oriundus, de urbe felici Panormi”, lavorò, insieme al palermitano Marco Antonio d’Aprile alle opere in marmo della cappella di San Castrense: dalle scultur...
Per colonnato dal latino columnatum, parola che deriva da columna, cioè colonna, si intende una lunga serie di colonne collegate superiormente da un arco.
Utilizzato in tempi antichi, sia nei nel templi egizi che nei mercati di epoca ellenistica, il colonnato si diffonde maggiormente nel periodo r...
La luce del Duomo era pensata per illuminare l’intera navata e far splendere i mosaici.
Dalla posizione delle finestre si nota un appurato studio, fatto in origine, nonché rapporti armonici tra la parte architettonica, quella musiva e l’intero progetto di illuminazione.
La luce infatti non er...
MiC – Ministero della Cultura
Legge 77/2006 - Misure Speciali di Tutela e Fruizione dei Siti Italiani di Interesse Culturale, Paesaggistico e Ambientale, inseriti nella “Lista Del Patrimonio Mondiale”, posti sotto la Tutela dell’ UNESCO Regione Siciliana.
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.