Guardare le esplosioni dai crateri sommitali di Stromboli è altamente ipnotico e crea dipendenza. Provate a concentrarvi sui colori della lava emessa sottoforma di brandelli.
Proprio nel punto di emissione ha un colore giallo molto intenso, quasi tendente al bianco.
Poi questo giallo pian piano diventa più scuro fino a passare ad arancione, e questo a sua volta si trasforma in rosso quando i lapilli hanno già fatto un po’ di strada lontano dalla bocca eruttiva.
Questo è un effetto del graduale abbassamento della temperatura della lava, man mano che si allontana dal suo punto di emissione.
È l’odore prevalente al Pizzo sopra la Fossa. Non è una odore di uovo marcio come a Vulcano, è qualcosa di più pungente, e che potrebbe anche infastidire il naso e la gola. Non abusatene, indossate una mascherina, e mentre intraprendete il viaggio di ritorno lo sentirete distintamente.
Sulla cima di Stromboli non avete certo il tempo di cenare, presi come siete dalle esplosioni. Ma, la vera esplosione di gusto la avrete una volta tornati nel paesino di Stromboli, intorno alle 22.30-23, quando potrete gustare una meravigliosa pizza in una delle tante pizzerie che attendono la discesa degli “eroi” dalla cima.
Non appena si arriva al Pizzo sopra la Fossa, la prima cosa che si fa è sedersi, al fine di stare più comodi ed intercettare meno vento possibile, sempre presente in cima.
Non crederete a quello che sentirete: in ogni stagione dell’anno quel terreno è caldo, anzi caldissimo se provate ad affondare un po’ la mano.
D’altronde, siete a soli 100 metri dal cratere di uno dei vulcani più attivi del mondo!
Ascoltate degli sbuffi dei crateri e provate a distinguerli uno dall’altro: ognuno ha la propria voce, proprio come delle canne d’organo diverse una dall’altra.