Osservando il laghetto salato di Lingua, quella che inizialmente potrebbe sembrare una situazione “stagnante”, senza forme di vita, in realtà è un microsistema con centinaia di specie, dalla riva del lago, fin sotto il pelo dell’acqua. Se si è fortunati ed attenti osservatori, sarà possibile vedere anche qualche cicogna, fenicottero o altro uccello migratorio posarsi nel laghetto.
Certo l’odore di acqua stagnante non è sicuramente tra i più graditi all’essere umano.
Mettendosi sottovento rispetto al lago, questo arriverà in maniera delicata, e quasi si riuscirà a distinguere le varie specie di alghe, canne ed altra flora presente nel laghetto.
Andando verso la punta del promontorio di Lingua, in direzione Faro, qui vedrete sulla spiaggia dei ciottoli, ben arrotondati dal moto ondoso della corrente marina.
Provate quindi a prenderne uno un po’ più poroso in mano, passatevelo bene nelle mani e poi lasciatelo.
Avrete sulle mani il famoso sale prodotto una volta a Salina!
Dal lato del promontorio del laghetto rivolto verso sud-ovest, andando sulla battigia e, se la presenza del moto ondoso lo permette, si sentirà il rumore sordo e attutito dei ciottoli che si sfregano sotto l’acqua.
Provando ad andare con la testa sotto il pelo dell’acqua, si sentirà ancora meglio!
Non è possibile andare a Lingua e non restare ammaliati da uno dei prodotti tipici di Salina, la cui fama ha ormai oltrepassato i confini della Sicilia: il pane cunzato.
In un qualunque baretto del lungomare ci si può deliziare dai prodotti tipici dell’isola insieme ad una pagnotta aperta e leggermente tostata.
Si capirà che fino a quel momento non si è mai gustato realmente un pomodorino ciliegino o una melanzana sottolio.