La presenza delle fumarole, costantemente attive, ci ricordano che l’isola di Vulcano è un vulcano attivo. Il Faraglione, la rocca che sovrasta il porto, è un meraviglioso torrione naturale ormai del tutto giallo e bianco a causa dello zolfo e del gesso che si sono cristallizzati lungo i suoi fianchi.
La strada che dal porto di Vulcano porta verso la zona termale della spiaggia di Levante è anch’essa con la stessa colorazione, e con tutto questo giallo e zolfo vi sembrerà di camminare lungo uno dei viali dell’ “inferno”.
Tuttavia, questa colorazione non è del tutto uniforme, ma presenta chiazze più o meno intense su un fondo grigio che è quello originario della roccia.
L’odore delle fumarole non è certamente piacevole, ma è veramente caratteristico e tipico di Vulcano. La sua intensità cambia sia con il variare delle stagioni che con l’attività propria del Vulcano. Dopo un periodo particolarmente piovoso, l’odore non è molto intenso, in quanto c’è più acqua piovana, che è filtrata in profondità ed è evaporata.
Negli ultimi anni del ‘900 si sono avuti dei momenti in cui il magma in profondità si è mosso, come è naturale che sia, e ciò ha fatto aumentare la quantità di gas magmatici nelle fumarole, facendo aumentare a dismisura la “puzza” di uovo marcio data dallo zolfo nei gas.
Provate, magari di notte in assoluto silenzio, ad avvicinarvi ad una delle fumarole del porto e, con l’accortezza di non mettere la faccia al loro interno, mettete l’orecchio vicino a una di esse. Ascolterete il vero respiro della terra.
Un’altra delle caratteristiche tipiche della zona del porto di Vulcano è il tepore che sentirete toccando qualsiasi cosa nella zona del porto.
In ogni stagione dell’anno, con o senza sole, provate a toccare il terreno, le pareti di roccia, i muretti e tutto ciò che è a contatto con il terreno e proverete un piacevole tepore fino a quasi un caldo difficile da sopportare. Attenti però a non toccare le fumarole, lì le temperature sono al di sopra dei 100°C!!!
La conformazione di Vulcano sembrerebbe non poter ospitare nulla di commestibile.
D’altronde, parliamo di un’isola che non è stata mai abitata fino agli anni ’60 del secolo scorso. In realtà negli ultimi anni molti terreni della parte sud di Vulcano, quella non attiva attualmente, sono stati adibiti a pastorizia.
È abbastanza frequente trovare capre e pecore che pascolano liberamente per tutta l’isola.
È ormai diventato famoso il formaggio di vulcano, soprattutto la ricotta infornata, prodotto e confezionato esclusivamente sull’isola.