Il Grand Tour era un percorso a tappe, necessario ai giovani appartenenti a famiglie aristocratiche, per completare la formazione universitaria.
Esso, a partire dal 1400, si diffuse rapidamente in tutta Europa con la finalità di incentivare i contatti tra gli studenti con le principali corti europee, attraverso viaggi di istruzione.
L’Italia rappresentò, da subito, il centro della vita culturale ed artistica europea ospitando, durante il periodo rinascimentale, un gran numero di giovani stranieri.
Inizialmente, le città più visitate erano Roma, Firenze, Milano e Torino, e non era consuetudine scendere sotto Napoli, almeno fino al XVII secolo, quando anche la Sicilia con le sue bellezze naturalistiche storiche e artistiche entrò a far parte del Grand Tour.
Ognuno dei viaggiatori, durante gli spostamenti, osservava l’isola da diversi punti di vista: dall’analisi storico – antropologica a quella paesaggistica, alle quali si affiancavano le emozioni e le tesi dello studioso o le riproduzioni dell’artista.
Ciò permise di ricostruire, in modo alquanto dettagliato, l’immagine della Sicilia del ‘700.
Altri viaggiatori, meno giovani, sono stati attratti dalle bellezze descritte in Sicilia, e tra questi uno dei più importanti è sicuramente
Wolfgang Goethe
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