Il terremoto del Belice nel 1968 compromise ulteriormente il già precario stato di conservazione dell’edificio, aggravandone lo stato di sofferenza fino al 13 ottobre 1971, giorno del clamoroso crollo di metà ala del palazzo. Lo scandalo fu enorme e la mobilitazione culturale impose di lì a breve l’avvio di un serio progetto di recupero e di restauro; il progetto fu affidato al professore Giuseppe Caronia, docente presso la Facoltà di Architettura di Palermo, che fu coadiuvato da un gruppo di specialisti ed esperti. Si avviò così l’iter di questo progetto complesso e articolato per lo stato di abbandono in cui si trovava la costruzione, aggravata dal crollo che ne aveva fatto perdere parti significative della sua struttura e dei suoi apparati.