Il grande presbiterio

I mosaici delle absidi

Il ciclo musivo, con la grande storia dell’Uomo e della Salvezza, ispirata alla Genesi, ai Vangeli e all’Apocalisse, si conclude con le decorazioni delle tre absidi che rappresentano l’apice del percorso ascendente, iniziato nelle navate e nel presbiterio .
Le iconografie di tale area descrivono la vita di Cristo, dal momento della Sua Incarnazione a quello in cui tornerà per portare a compimento la storia.
Nella superficie semicurva della calotta dell’abside centrale si staglia maestosa la raffigurazione del grande Giudice e Redentore: il Cristo Pantocratore , che accoglie i fedeli con il suo grande abbraccio e la cui immagine è inquadrata in un sontuoso arco trionfale, in cui sono inseriti tondi con i profeti: Davide, Salomone, Elia, Samuele, Daniele, Gedeone, Nathan, Eliseo e, al centro, l’Emmanuele.
Nella parte centrale della volta dell’arco, tra cori angelici, è rappresentata l’ Etimasia cioè il trono vuoto che accoglierà Cristo, giudice universale, alla fine dei tempi, così come descritto nell’Apocalisse.
Al di sotto del Pantocratore, la Vergine in trono con Bambino con la scritta greca panacrontas cioè “tutta immacolata”, affiancata dai due arcangeli Michele e Gabriele e i santi, Pietro e Paolo.
In questo registro mediano sono collocate, nel lato settentrionale, le immagini di San Filippo, San Bartolomeo, San Luca, San Giacomo e San Giovanni e, in quello meridionale, San Matteo, San Marco, San Tommaso, Sant’Andrea e San Simone.
Le iconografie di Sant’Agata, Sant’Antonio, San Biagio, San Martino, Santo Stefano, San Pietro d’Alessandria e San Clemente papa e martire, prendono posto nel registro inferiore dell’abside del lato settentrionale; mentre in quello meridionale si trovano San Silvestro, San Thomas Becket, San Lorenzo, San Nicola, Sant’Ilario, San benedetto e Santa Maria Maddalena.
Tra tutti spicca la presenza di Thomas Becket , canonizzato soltanto nel XII secolo.
Sotto il catino absidale centrale è posizionato l’ altare in argento , commissionato dall’arcivescovo Testa, nel 1771, a Luigi Valadier. Il prezioso manufatto è decorato con scene della vita della Madonna, composte in otto medaglioni e, tra i candelieri, i santi che hanno rilevanza nella Diocesi di Monreale.
Le due absidi laterali sono dedicate ai santi Pietro e Paolo, che simboleggiano la Chiesa e la Predicazione. La collocazione di queste due campate nello spazio non è quella canonica: Pietro infatti si trova alla destra di chi guarda e alla sinistra del Cristo Pantocratore. Solitamente invece, come si può notare anche nella Cappella Palatina , l’apostolo era alla destra di Gesù. Questo espediente è stato utilizzato, a Monreale, per conferire una posizione di maggiore dignità e visibilità al primo vescovo di Roma.
Il ciclo musivo della campata di Pietro , narra il servizio di comunione che l’apostolo ha offerto a Dio, dalla liberazione dal carcere, ai miracoli, all’incontro con Pietro e la disputa con Simon Mago. Nella semi-cupola dell’abside emerge la sua raffigurazione in trono, mentre tiene ben saldo tra le mani un libro ricoperto di gemme.
L’altra abside, alla destra del Cristo e alla sinistra di chi guarda, è dedicata a San Paolo , raffigurato, come Pietro, in trono, mentre tiene ben saldo il suo libro.
In questa campata, nei numerosi mosaici che formano il ciclo iconografico , nelle varie scene, viene dato spazio e maggiore importanza al momento della conversazione quando sulla via di Damasco, dopo l’apparizione di Dio, da Saulo, diviene Paolo; colui che tramanderà il suo insegnamento spirituale attraverso la consegna delle lettere.
Le scene del martirio di San Pietro e Paolo non sono all’interno delle cappelle, loro dedicate, ma sulla parete d’ingresso della stessa campata, proprio perché in questa ultima parte della loro vita hanno imitato, nel martirio, il loro maestro. La zona absidale si distingue anche per l’utilizzo delle volte, assenti nel resto della Cattedrale, così come nella parte orientale del santuario e nell’avancorpo che hanno, invece, una copertura di capriate lignee .
Le volte , di tre tipologie diverse, sono collocate rispettivamente nel Bema , nelle tre absidi semicircolari e negli ambienti antistanti poiché dovevano sottolineare la magnificenza dell’altare distinguerlo tale spazio sacro da quello riservato ai fedeli.
Oltre l’abside centrale e i due laterali con le loro semi cupole, anche l’ambiente posto antistante all’abside principale si caratterizza per una volta a botte , che crea una sorta di legame non solo stilistico ma anche spirituale con lo spazio circostante.

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

La grande restaurazione

Da Moschea a Cattedrale

Un palinsesto della Storia

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

L’impronta del re

I mosaici delle absidi

Elementi artistici nella nave di Pietro

Il progetto originario

La facciata decorata

Oltre l’armonia delle proporzioni

Un soffitto mirabile

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La Bibbia scolpita su pietra

Le torri e la facciata occidentale

Ricognizione delle tombe reali

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

L’inizio del cantiere

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La cappella perduta

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La Cappella di S. Maria Maddalena

Il cimitero dei re

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

La decorazione musiva

Il portico meridionale

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

L’area del Santuario

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Le trasformazioni nei secoli

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Le decorazioni interne

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Sotto le crociere del Bema

Le cattedrali dei Re

Il substrato culturale attraverso il tempo

La cappella ritrovata

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Una nuova cattedrale

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

L’equilibrio tra architettura e luce

La Cattedrale di Gualtiero

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La Bibbia di Pietra

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Una controversa interpretazione

Un albero pieno di vita

Le funzioni di culto

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Palermo felicissima urbe

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

I mosaici del Presbiterio

La navata più lunga

Le navate laterali

Un popolo venuto dal Nord

La cattedrale nei secoli

La quadratura del cerchio

L’Ecclesia munita

Il disegno strategico di Ruggero II

La cappella di san Benedetto

Uno spazio tra visibile ed invisibile

La madonna Odigitria

La cappella dei Re

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli