Fin dalla sua origine, il Duomo di Monreale era collegato a tutti gli edifici circostanti, a partire dal chiostro, adiacente, a meridione, al lato destro della chiesa, fino al monastero che la lambiva con la sua ala settentrionale.
La ricca decorazione esterna delle tre absidi semicircolari della Cattedrale, rivolte ad est, era collegata alla facciata orientale del Palazzo Reale, di cui ne continuava il maestoso ritmo compositivo.
La scelta di dare particolare rilievo alla composizione ornamentale delle architetture disposte ad oriente era dettata dalla volontà di esaltare la parte più nobile dell’edificio situata nell’area del santuario. L’insieme ordinato delle molteplici modanature che compongono, con andamento equilibrato, le pareti esterne delle absidi, è formato da
archi ogivali
, meno alti in crescendo, che si intersecano, reciprocamente, sugli stessi assi con ritmo sinuoso, quasi a comporre una silenziosa melodia. Il contrasto di colori sembra costituirne il partito musicale, animato dalle note del calcare bruno, del tufo lavico grigio nero proveniente dal Vesuvio, fino ai laterizi rossi impiegati nelle sottili fasce orizzontali. A mitigare questo variegato concerto di colori, si insinua la calda tonalità bruno dorata del sottofondo. La presenza di colonnine sottostanti agli archi ogivali, decorate con
capitelli
di sobria fattura che si insinuano tra le variegate partiture geometriche, scandisce il movimento verso l’alto, sia all’esterno che all’interno delle membrature architettoniche delle absidi.
Rispetto alla ricchezza delle tre absidi, il resto dell’edificio, a partire dal
transetto
, dalle
navate
fino alla facciata principale orientata ad Occidente, presenta una volumetria semplice e austera, con ornati parietali lineari che riproducono la classica sequenza di archeggiature cieche. Esse modulano, a ritmo regolare, le facciate laterali poste a meridione e a settentrione.
Una decorazione più articolata che, in qualche modo, richiama la omologa facciata del
Duomo di Cefalù
, si ritrova nella parete occidentale dove, al di sopra del portale marmoreo, si apre il grande finestrone inserito all’interno dell’apparato decorativo.Esso è composto da archi ogivali che si intersecano tra loro, lasciando spazio a tondi contenenti disegni geometrici di diverso tipo messi in risalto da tarsie bicrome.