Sorge, sul fronte meridionale della Cattedrale, un antico accesso alla chiesa, attraverso il grande piano esterno, ad essa adiacente. Riportano le cronache , in un passo poco conosciuto del testo in latino, della presenza di un fornice d’ingresso, posto sul prospetto sud, preesistente a quello attuale, fin dai tempi della prima Cattedrale, ampliato dal Gran Conte Ruggero , poi ricostruito o più probabilmente restaurato dal Vescovo Gualtiero nel 1185 ed infine nuovamente ristrutturato nel 1296, quando Federico Il d’Aragona donò le tessere del Regno di Sicilia.
L’
attuale portico
, in
stile gotico catalano
, si deve all’opera del
Magister Marammae Antonio Gambara
, su committenza del Vescovo del tempo
Ubertino De Marinis
, nel
1429
. Se è pur vero che risulta datata al 1429, la costruzione del portico meridionale della Cattedrale, gli studi condotti durante gli
ultimi restauri
, hanno confermato quanto riportato dalle cronache che, prima di quello attuale, esistesse già un altro portico che prospettava sullo stesso fianco della Cattedrale.
Appare allora plausibile che il
Gambara
, per realizzare la sua pregevole opera, secondo lo stile del tempo, definita il «tocco del piano», avesse adoperato e riassemblato, in una pregevole fusione,
alcuni elementi
di fattura artistica, estranei alla composizione generale del portico che, reimpiegati, denunziano la loro provenienza dal patrimonio di recupero della precedente struttura.