Duomo di Cefalù
Il chiostro

La Bibbia di Pietra

capitelli
Le doppie colonnine del chiostro del Duomo di Cefalù si caratterizzano per la presenza di capitelli binati preziosamente decorati, esempio di scultura romanica a respiro internazionale. Le trentatré coppie di capitelli istoriati, lavorati in unico blocco, presentano un apparato scultoreo con iconografia diversa: narrativa o figurata, con animali e con vegetali. Nei capitelli si ritrovano scene tratte dalla Bibbia, decorazioni con animali, come scimmie, cervi, aquile e animali fantastici (grifi alati) e raffigurazioni umane come quelle dei sei acrobati o dei dominatori con galli. Tra tutti spicca il capitello con la scena dell’Arca di Noè. Il capitello narra l’intera storia del Diluvio Universale infatti sono scolpite diverse scene: Dio che parla con Noè, la costruzione dell’Arca, l’ingresso degli animali, l’arrivo degli uomini sull’arca, l’inizio del diluvio, Noè che cerca di mandare fuori dall’Arca il corvo, la colomba che torna con il ramoscello d’ulivo e l’uscita dall’Arca dopo il diluvio.

Fin dall’inizio, collegato al convento agostiniano, doveva esistere uno spazio claustrale, per i monaci, in attesa di realizzare quello destinato ai canonici della Cattedrale.
Ma gli eventi della storia rimandarono a molti anni dopo la sua realizzazione.
Rimane a questo punto aperto il dibattito sulla reale epoca di edificazione del chiostro, realizzato, per altro, nelle strutture murarie pervenuteci e, presumibilmente, originarie almeno per la corsia meridionale, con materiali poveri e scadenti, non analoghi per consistenza e raffinatezza costruttiva agli elementi lapidei della fabbrica ruggeriana.
Su un’unica cosa, gli storici e gli studiosi sono concordi, ovvero sulla datazione dei preziosi capitelli , certamente, eseguiti da maestranze medievali, ma è indubbio, a tal proposito, che proprio i capitelli siano stati eseguiti dai maestri lapicidi nei tempi coevi alla realizzazione della fabbrica curata dai maestri muratori, come nella migliore tradizione del cantiere medievale, per essere utilizzati al momento della loro collocazione in sito.
I capitelli, ancora oggi visibili lungo le corsie del chiostro, sono stati ricollocati da chi ha realizzato l’attuale chiostro, ponendoli però in posizioni non canoniche rispetto a quella che doveva essere la loro diposizione originaria, che seguiva il percorso circolare delle corsie in senso antiorario.
Essa partendo dalla porta del transetto a questa ritornava in forma processionale, raccontando, ai monaci, nelle loro narrazioni allegoriche, la Storia della Salvezza.

La cappella perduta

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La Cappella di S. Maria Maddalena

La decorazione musiva

Ricognizione delle tombe reali

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Un soffitto mirabile

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Le cattedrali dei Re

Sotto le crociere del Bema

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Un palinsesto della Storia

La cappella di san Benedetto

La madonna Odigitria

Le funzioni di culto

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

La Bibbia di Pietra

La cappella dei Re

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il portico meridionale

Il disegno strategico di Ruggero II

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Le trasformazioni nei secoli

La quadratura del cerchio

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il progetto originario

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La Bibbia scolpita su pietra

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Un popolo venuto dal Nord

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Il substrato culturale attraverso il tempo

I mosaici del Presbiterio

Elementi artistici nella nave di Pietro

L’impronta del re

I mosaici delle absidi

La facciata decorata

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Da Moschea a Cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

L’equilibrio tra architettura e luce

Le decorazioni interne

L’inizio del cantiere

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La grande restaurazione

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

L’area del Santuario

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Le navate laterali

Il cimitero dei re

Una controversa interpretazione

Una nuova cattedrale

La navata più lunga

Le torri e la facciata occidentale

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Palermo felicissima urbe

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

L’Ecclesia munita

La cattedrale nei secoli

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Un albero pieno di vita

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La cappella ritrovata

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli