La Cattedrale di Palermo
Le tombe dei Re

La cappella dei Re

La cappella delle tombe reali, all’interno della Cattedrale di Palermo, ospita le sepolture del normanno Ruggero II   primo re di Sicilia, di Costanza d’Altavilla ed Enrico VI di Svevia e del loro figlio Federico II , insieme alla sua prima moglie Costanza d’Aragona .

Costanza d’Aragona
La prima moglie di Federico II, Costanza d’Aragona, figlia di Pietro d’Aragona, riposa in un sarcofago, di epoca tardo antico, in marmo bianco. Il sarcofago, incassato nella parete destra della cappella delle tombe reali, presenta sul frontone una decorazione con una concitata scena di caccia, e una copertura a spioventi. Nella tomba corre anche la scritta, che identifica la regina, morta a Catania nel 1222: “Sicanie regina fui Constantia coniux augusta hic habito nunc Federice tua”. All’interno del sepolcro, in occasione della ricognizione effettuata nel 1491 per volontà del vicerè Ferdinando de Acuña. Furono rinvenuti numerosi gioielli, adesso custoditi nel tesoro della Cattedrale: la sontuosa corona, realizzata nel tiraz di Palermo, cinque anelli e una placchetta in argento.

I sarcofagi, utilizzati come sepoltura da Enrico VI e Federico II, furono scolpiti riutilizzando elementi in porfido rosso , simbolo di regalità, realizzati, su copia di esemplari antichi e provenienti da Roma, dove lavoravano maestranze islamiche, originarie dall’Egitto e da Costantinopoli, specializzate nella lavorazione del particolare materiale.
I due sarcofagi, destinati ad essere collocati nella Cattedrale di Cefalù ; furono ordinati da Ruggero II, prima del 1145: uno per accogliere i suoi resti mortali e l’altro, da restare vuoto, “a maggior gloria di Dio”. Dopo la morte del Re, nel 1154, le sue volontà non furono rispettate in quanto Federico II li fece trasferire nella Cattedrale di Palermo, per destinarne uno per sé e l’altro per il padre Enrico VI.
La collocazione del gruppo di sepolture era, in origine, nell’area detta del “Cimitero dei re” nella parte destra del Presbiterio della Cattedrale, dove nel lato opposto sorgeva il “Cimitero dei vescovi”.
L’attuale collocazione deriva da alcune trasformazioni iniziate negli ultimi decenni del ‘700 su progetto di Ferdinando Fuga e poi portati a termine in maniera più incisiva dall’architetto Venanzio Marvuglia . Le modifiche interessarono soprattutto le cappelle laterali e la zona del Santuario dove furono smantellati il Titulo e l’ Antititulo . Se quest’ultimo era lo spazio trasversale, il Titulo, invece, comprendeva il coro, lo spazio dedicato alle tombe dei re e dei vescovi.
I restauri che cancellarono queste due aree, portarono alla creazione di un transetto con al centro una cupola e un prolungamento del coro fino all’abside maggiore attraverso cui si configurò un grande cappellone centrale. I sarcofagi furono quindi trasferiti nell’attuale cappella delle tombe reali.

cappella delle tombe reali
La cappella delle tombe reali, all’interno della Cattedrale di Palermo, ospita le sepolture del normanno Ruggero II primo re di Sicilia, di Costanza d’Altavilla ed Enrico VI di Svevia e del loro figlio Federico II, insieme alla sua prima moglie Costanza d’Aragona. Quattro sarcofagi sono collocati in corrispondenti aree della cappella, quelli di Ruggero II e di Costanza d’Altavilla in secondo piano, i monumenti funebri di Federico II e di Enrico VI in prima posizione. I sarcofagi, utilizzati come sepoltura da Enrico VI e Federico II, furono scolpiti riutilizzando elementi in porfido rosso. I due sarcofagi, destinati ad essere collocati nella Cattedrale di Cefalù; furono ordinati da Ruggero II, prima del 1145: uno per accogliere i suoi resti mortali e l’altro, da restare vuoto, “a maggior gloria di Dio”. Dopo la morte del Re, nel 1154, le sue volontà non furono rispettate in quanto Federico II li fece trasferire nella Cattedrale di Palermo, per destinarne uno per se e l’altro per il padre. I due sarcofagi hanno una copertura realizzata con lastre in marmo grigio e porfido, sorretta da sei colonne di porfido, nella trabeazione del baldacchino che copre il sarcofago dell’imperatore sono inserite protomi antropomorfe. Il primo Re di Sicilia riposa in un sepolcro, a cassa rettangolare, rivestita da lastre di porfido rosso con coperchio a spioventi, sorretta da un gruppo scultoreo composto da quattro figure maschili. La regina e imperatrice Costanza d’Altavilla giace in un sarcofago in porfido rosso, dove è collocato l’epitaffio “Romanorum imperatrix, semper augusta et regina Siciliae”. Entrambi i sarcofagi sono sormontati da baldacchini di marmo, quelli relativi a Ruggero II e Costanza di Altavilla sono in marmo bianco, sorretti da colonne decorate, insieme alla trabeazione, con mosaici a motivi geometrici.
Ricognizione delle tombe reali

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La Bibbia scolpita su pietra

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Il disegno strategico di Ruggero II

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La cappella dei Re

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

L’equilibrio tra architettura e luce

L’area del Santuario

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Uno spazio tra visibile ed invisibile

La decorazione musiva

Le funzioni di culto

Da Moschea a Cattedrale

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La cappella di san Benedetto

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La facciata decorata

La grande restaurazione

La madonna Odigitria

Il portico meridionale

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Un albero pieno di vita

Le decorazioni interne

Un soffitto mirabile

La quadratura del cerchio

Un palinsesto della Storia

Palermo felicissima urbe

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La cappella ritrovata

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

I mosaici del Presbiterio

La Cappella di S. Maria Maddalena

Le torri e la facciata occidentale

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La cappella perduta

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Il cimitero dei re

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

L’Ecclesia munita

La Cattedrale di Gualtiero

Le navate laterali

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Il progetto originario

L’inizio del cantiere

La navata più lunga

Le trasformazioni nei secoli

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Sotto le crociere del Bema

L’impronta del re

Il substrato culturale attraverso il tempo

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Una controversa interpretazione

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

I mosaici delle absidi

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Oltre l’armonia delle proporzioni

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

La Bibbia di Pietra

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Una nuova cattedrale

Le cattedrali dei Re

La cattedrale nei secoli

Un popolo venuto dal Nord

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo