Gli ambiti interni

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Dalla navata laterale destra del Duomo, varcando un portale, forse, di epoca guglielmina, posto, simmetricamente, sul fronte opposto dell’entrata laterale, si accede alla cappella di
san Castrense , ospitata nell’ala nord del chiostro. Già a partire dalle raffigurazioni che emergono, a rilievo, dalle imposte in noce traforate a fogliame delle ante, è possibile individuare a sinistra, posta frontalmente, l’immagine del santo vescovo di cui la cappella porta il nome, rappresentato con la mitra e il pastorale in atto benedicente. Segue, sulla destra, la figura frontale dell’arcivescovo Ludovico II de Torres , committente di questo spazio che, spoglio dei suoi attributi iconografici e a capo scoperto, stringe solo un bastone a forma di croce a sottolineare la sua missione di Pastore. La nobile discendenza del fondatore viene ricordata negli stemmi sottostanti in cui svettano cinque torri abilmente intarsiate.
Il profilo geometrico dei riquadri alleggeriti da grate in ferro che adornano la zona centrale, sono interrotti dal sinuoso disegno delle maniglie in bronzo a forma di anello abitate, ciascuna, da putti che reggono lo stemma dei Torrese da un cherubino.
I lavori finalizzati alla costruzione e decorazione di questa prima importante opera rinascimentale, all’interno del Duomo, si protrassero dal 1588 al 1609, per contenere le reliquie del patrono della città e dell’Arcidiocesi, sopraggiunte a Monreale il 29 dicembre 1596 su volere di Alfano, vescovo di Capua, come dono di nozze per il sovrano.
L’edificazione della cappella oltre a dare vita al proposito già espresso da Ludovico I de Torres, doveva realizzare anche un personale desiderio del suo successore, che ne voleva fare il proprio luogo di sepoltura, disegno che rimase inatteso, in quanto le sue spoglie rimasero a Roma nella chiesa di S. Pancrazio di cui era titolare, quando sopraggiunse la sua morte nel 1609.

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Le decorazioni interne

La cappella perduta

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Le navate laterali

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

L’inizio del cantiere

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Le torri e la facciata occidentale

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Da Moschea a Cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

La facciata decorata

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La madonna Odigitria

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Sotto le crociere del Bema

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

Oltre l’armonia delle proporzioni

L’Ecclesia munita

La Cappella di S. Maria Maddalena

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La Bibbia di Pietra

La cappella ritrovata

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Ricognizione delle tombe reali

Un palinsesto della Storia

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

La grande restaurazione

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Il substrato culturale attraverso il tempo

Il cimitero dei re

Una nuova cattedrale

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

La cappella di san Benedetto

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Un popolo venuto dal Nord

Le funzioni di culto

La quadratura del cerchio

Palermo felicissima urbe

La navata più lunga

Una controversa interpretazione

Il portico meridionale

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La Bibbia scolpita su pietra

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

L’equilibrio tra architettura e luce

I mosaici del Presbiterio

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

I mosaici delle absidi

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

L’impronta del re

Un albero pieno di vita

Un soffitto mirabile

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Le trasformazioni nei secoli

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

L’area del Santuario

La cattedrale nei secoli

La decorazione musiva

Il disegno strategico di Ruggero II

Il progetto originario

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

La cappella dei Re

Le cattedrali dei Re