L’unica zona mosaicata del Tempio, permea la parte orientale del
Bema
, a partire dalla seconda
crociera
fino alla zona dell’
abside
.
Lo spazio è delimitato, lateralmente, da colonne in nicchia sovrapposte e da altre collocate, a mezza altezza, che sorreggono idealmente le
volte costolonate
.
Un’aura, particolarmente, suggestiva è data dalle finiture cromatiche dei loro fusti marmorei, trattati con pigmenti a imitazione del
porfido
e del
serpentino
. L’uso di questi preziosi marmi e i loro colori, appartengono alla
tradizione bizantina
, che ne accosta, il rosso del porfido alla natura divina di Cristo e il verde, a sfumature bluastre del serpentino, alla sua natura umana.
Con questi cromatismi, l’iconografia della
Chiesa d’Oriente
, identifica le vesti del Salvatore.
La doppia natura del
Cristo Pantocratore
, riprodotto nel Duomo di Cefalù, come in coevi esempi, è anche espressa dalle duplici ciocche di capelli riprodotte sulla sua fronte.
La decorazione a mosaico ricopre, su più registri, l’intero catino absidale , con la raffigurazione dei Santi, tra cui si evidenziano, nel registro centrale, Pietro e Paolo che affiancano la monofora dell’abside.Nel registro superiore, la scena è dominata dalla figura della Madonna stante, la cui particolarità iconografica, nel rispetto dei canoni stilistici bizantini, è data dai colori delle vesti invertiti rispetto a quelli di Cristo. La vergine è affiancata dagli Arcangeli, due per lato, con la singolare raffigurazione del quarto Arcangelo Urìele .