Absidi e transetto
Duomo di Cefalù

La decorazione musiva

L’unica zona mosaicata del Tempio, permea la parte orientale del Bema , a partire dalla seconda crociera fino alla zona dell’ abside .
Lo spazio è delimitato, lateralmente, da colonne in nicchia sovrapposte e da altre collocate, a mezza altezza, che sorreggono idealmente le volte costolonate .
Un’aura, particolarmente, suggestiva è data dalle finiture cromatiche dei loro fusti marmorei, trattati con pigmenti a imitazione del porfido e del serpentino . L’uso di questi preziosi marmi e i loro colori, appartengono alla tradizione bizantina , che ne accosta, il rosso del porfido alla natura divina di Cristo e il verde, a sfumature bluastre del serpentino, alla sua natura umana.
Con questi cromatismi, l’iconografia della Chiesa d’Oriente , identifica le vesti del Salvatore.
La doppia natura del Cristo Pantocratore , riprodotto nel Duomo di Cefalù, come in coevi esempi, è anche espressa dalle duplici ciocche di capelli riprodotte sulla sua fronte.

cristo
Nell’abside centrale di Cefalù è rappresentato il Cristo pantocratore. Ieratico e solenne, il Cristo Pantocratore, a mezzo busto, si manifesta ed emerge da uno sfondo prezioso dorato, come uno scrigno di luce divina. Il Pantocratore, dal greco dominatore di tutte le cose, con la mano destra benedice i fedeli: ha due dita arcuate che simboleggiano la doppia natura di Cristo, quella divina e quella terrena, mentre le altre tre, unite, sono allegoria della Trinità. Questa posa della mano veniva utilizzata anche in epoca antica dagli imperatori romani quando chiedevano il silenzio. Con la mano sinistra tiene saldo il Vangelo. Il volume ha una pagina aperta, sia in greco che in latino, che riporta la frase dal Vangelo di Giovanni “Io sono la luce del mondo, chi segue in me non vivrà nelle tenebre ma avrà il lume della vita”. Nel sottarco, si legge anche: “creatore dell’uomo fatto uomo e redentore dell’uomo creato, io Dio fatto carne gli uomini giudico e i loro cuori” Il Cristo Pantocratore, maestoso e con lo sguardo severo si presenta coronato di un nimbo crociato a ricordare il suo sacrificio, riccamente decorato con gemme e gioielli. Gli occhi presentano una particolarità: sono formati da una sola tessera musiva. Ai lati del nimbo le lettere greche IC XC che significano Gesù Cristo. Il Cristo Pantocratore è l’onnipotente, il Re dei Re, ha l’abito dorato/rosso simbolo della divinità e il manto blu simbolo dell’umanità. Con il suo grande abbraccio, che si sviluppa nell’abside e rappresenta sia Dio che l’uomo, accoglie e salva i fedeli. L’iconografia, di classica derivazione bizantina, si ritrova spesso nel medio oriente cristiano, ed è diffusa in tutto il meridione d’Italia in affreschi mentre in Sicilia è stato mosaicato oltre che a Cefalù anche nelle chiese normanne di Palermo e Monreale.

La decorazione a mosaico ricopre, su più registri, l’intero catino absidale , con la raffigurazione dei Santi, tra cui si evidenziano, nel registro centrale, Pietro e Paolo che affiancano la monofora dell’abside.Nel registro superiore, la scena è dominata dalla figura della Madonna stante, la cui particolarità iconografica, nel rispetto dei canoni stilistici bizantini, è data dai colori delle vesti invertiti rispetto a quelli di Cristo. La vergine è affiancata dagli Arcangeli, due per lato, con la singolare raffigurazione del quarto Arcangelo Urìele .

Sotto le crociere del Bema

La cappella dei Re

Una controversa interpretazione

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

La cappella ritrovata

L’impronta del re

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Un palinsesto della Storia

Ricognizione delle tombe reali

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Oltre l’armonia delle proporzioni

Il disegno strategico di Ruggero II

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Il portico meridionale

L’equilibrio tra architettura e luce

L’area del Santuario

Le cattedrali dei Re

La grande restaurazione

La Cappella di S. Maria Maddalena

I mosaici del Presbiterio

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La cattedrale nei secoli

Il progetto originario

Una nuova cattedrale

La quadratura del cerchio

Le trasformazioni nei secoli

La cappella perduta

Il substrato culturale attraverso il tempo

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Un soffitto mirabile

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Il cimitero dei re

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

I mosaici delle absidi

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Le torri e la facciata occidentale

L’inizio del cantiere

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La Cattedrale di Gualtiero

La cappella di san Benedetto

La madonna Odigitria

La Bibbia di Pietra

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Le decorazioni interne

Un albero pieno di vita

Un popolo venuto dal Nord

Da Moschea a Cattedrale

L’Ecclesia munita

La decorazione musiva

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Le funzioni di culto

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La Bibbia scolpita su pietra

La navata più lunga

Le navate laterali

La facciata decorata

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Elementi artistici nella nave di Pietro

Palermo felicissima urbe

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche