La pavimentazione della Martorana si compone di undici pannelli in opus sectile, decorati a
quinconce
e con motivi di matrice geometrica.Coevo all’edificazione della chiesa, databile negli anni ’40 del XII secolo, tutto il pavimento è in marmo bianco,
porfido
, serpentino e giallo antico e si distingue per la forte adesione al naturalismo tipico dell’area bizantina, ripreso dalle tecniche
cosmatesche
e poi siciliane.
Motivi simili si ritrovano, infatti, nella
Cappella Palatina
, la cui decorazione si colloca negli stessi anni della chiesa dell’Ammiraglio, nonché nei pavimenti di due edifici di Costantinopoli: San Giovanni in Studio e la Chiesa del Pantocratore.
Analizzando i pannelli, quello centrale, posto sotto la cupola con il Pantocratore, ha un motivo a quinconce con una cornice a otto ruote, allacciate da fasce in
sectilia e tessellatum
. Il tondo centrale, in porfido rosso, è contornato da quattro dischi in porfido e serpentino.
Nei campi mosaicati sono raffigurati otto vasi, due per ciascun lato in tarsie di porfido e serpentino: da quattro vasi fuoriescono fiori bianchi, a forma di giglio, mentre negli altri, oltre all’originale presenza di un acrobata, sono raffigurati coppie di leoni e pavoni.I due pannelli laterali, simili nella geometria e speculari, si caratterizzano per una decorazione a losanga. Il riquadro del braccio sinistro ha una decorazione con la raffigurazione di teste di cani, in quello del braccio destro, si trovano fiori con petali tondi. Di matrice islamica è, invece, il pannello centrale d’ingresso dove, a partire da un ottagono, si diramano fasce e altre figure geometriche. Agli angoli due pannelli quadrati: uno con una stella a otto punte e l’altro, simmetrico, con un tondo centrale, circondato da otto dischi. Nel
Bema
ci sono invece cinque pannelli, tre decorati con quinconce e due con motivi geometrici, precisamente rombi e rettangoli.