La cappella privata del re ha un impianto basilicale a croce latina
, pianta longitudinale con tre navate
, separate da cinque archi a sesto acuto
per lato, su piedritti sorretti da colonne e capitelli di spoglio, di stile composito. Le sedici colonne, comprese quelle che sorreggono anche l’ arco trionfale
, e gli archi della prothesis
e del diaconicon
, sono in granito e marmo cipollino.Fulcro dell’edificio è il presbiterio, rialzato, rispetto alle navate, a pianta centrale che termina con le tre absidi
, caratterizzati dalla presenza, agli angoli, da colonnine in porfido
incassate tipiche dell’arte islamica.
Lo spazio è sormontato da una cupola, di stile bizantino, raccordato con pennacchi alla base quadrata; il presbiterio
, rivolto verso oriente, era separato dalle navate dall’iconostasi, tipica delle chiese di rito greco
. La divisione tra le aree liturgiche è sottolineata, anche, dalle decorazioni: sacre e di matrice orientale bizantina
, nel presbiterio,dal momento che l’area del santuario aveva una funziona dedicata al rito religioso, e di tradizione islamica
quelle del corpo, poiché andavano ad abbellire la parte più laica dell’edificio.Nella campata centrale, nella parete occidentale, di fronte il santuario, è collocato il soglio reale
, in stile romanico, rialzato di cinque gradini e decorato con marmi in opus sectile.
La contrapposizione e il dialogo tra la zona dedicata al culto divino e quella riferita Re, che diviene una sorta di aula regia, si nota anche nella ripetizione, nello spazio che sormonta il trono, della raffigurazione del Cristo Pantocratore tra i santi Pietro e Paolo.
Questa particolare aula regia sembra richiamare il westwerk
o corpo di fabbrica occidentale. Diffusosi tra la fine del IX secolo e il X secolo nelle chiese carolingie era uno spazio di notevole importanza politica dove i sovrani assistevano alle funzioni religiose.
All’interno della cappella si notano le varie stratificazioni: la decorazione musiva del presbiterio ebbe due tappe, entrambe nell’arco cronologico del regno di Ruggero; all’epoca di Guglielmo I risalgono i mosaici e le decorazioni in opus sectile delle navate e all’epoca di Guglielmo II i mosaici della controfacciata e l’inserimento del prezioso ambone
, del candelabro pasquale
e del fonte battesimale
. In uno spazio attiguo alla chiesa si trova il Tesoro della Palatina
, dove sono custoditi arredi sacri, suppellettili, ostensori, reliquari e altri oggetti preziosi
che, nel corso dei secoli, sono stati usati dal clero. Di particolare interesse il Tabulario
, composto da antichi diplomi e importanti documenti.
Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina
Un crescendo architettonico
La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino
Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”
L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce
La dedica dell’Ammiraglio
Un edificio costruito in un breve spazio di tempo
I sensi raccontano i restauri
Lo spazio architettonico
La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo
I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni
I mosaici delle navate
I sensi raccontano l’archittetura
Le decorazioni del campanile
I sensi raccontano il contesto storico Zisa
La pavimentazione: forme, motivi e iconografia
I sensi raccontano il ciclo musivo
La cappella di San Pietro nel Real Palazzo
Il Cassaro
L’interno barocco
I sensi raccontano la Zisa nei secoli
Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce
Il Palazzo che fu dei re
I sensi raccontano l’interno
L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione
Dall’oblio al recupero della memoria
I sensi raccontano il soffitto
L’esterno barocco
Il soglio reale
Dal terremoto al crollo
Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia
I sensi raccontano il contesto storico la martorana
Forme e colori del soffitto ligneo
I sensi raccontano la decorazione barocca
I sensi raccontano il contesto storico
I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia
La nascita del regno normanno
I mosaici del transetto e delle absidi
Intrecci di saperi nella Palermo normanna
Le decorazioni
I restauri
Il ritorno dell’acqua
Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale
La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi
Il palazzo ritrovato
I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario
L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale
MiC – Ministero della Cultura
Legge 77/2006 - Misure Speciali di Tutela e Fruizione dei Siti Italiani di Interesse Culturale, Paesaggistico e Ambientale, inseriti nella “Lista Del Patrimonio Mondiale”, posti sotto la Tutela dell’ UNESCO Regione Siciliana.
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.