Il Contesto 2
Monreale

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

L’ambizioso progetto del giovane Guglielmo II oltre a rappresentare un’importante testimonianza religiosa a difesa del Papato, fino a manifestare un eloquente esempio di autocelebrazione del sovrano e di attribuzione di privilegi che spettavano solo all’imperatore di Costantinopoli, aveva una funzione strategica a difesa di Palermo, capitale del regno normanno, nel tratto di collegamento con il Val di Mazara, dove era ancora attiva la presenza dei saraceni. Inoltre, il Duomo era finalizzato a divenire un mausoleo riservato al re e alla sua dinastia.
Le notizie inerenti il ritmo veloce, dettato da circostanze storiche e motivi politico-religiosi, con il quale venne realizzata la costruzione, vedono protagonista anche Papa Lucio III che, al cospetto di un’opera così grandiosa, elevò Monreale, nominandolo per la prima volta in una bolla del 1183, ad Arcivescovado. Si tramanda che, già nel 1176, due anni dopo la fondazione, l’opera di costruzione del Duomo era in un celere stato di avanzamento, tanto da permettere l’arrivo, nel nuovo monastero , di circa un centinaio monaci provenienti dal convento benedettino di Cava, presso Salerno.Un indizio certo di cui si può disporre, inerente alla rapidità di realizzazione della Cattedrale, è la data che appare sulla porta bronzea del portale principale, opera di Bonanno da Pisa , che ci riporta al 1185.

Portale e Porta del Paradiso
Il portale del duomo di Monreale è un esempio di reimpiego di marmi antichi; è composto infatti da marmi di spolio: marmi greci, marmo pario e marmo proconnesio. La sua forma è cuspidata e presenta quattro ghiere ogivali. E’ riccamente decorato da fasce con motivi figurati, geometrici, altri astratti a rilievo, e tarsie in opus sectile con poligoni stellati. In questo portale antico è incastonata la porta bronzea dell’artista Bonanno Pisano che si era già distinto a Pisa dove aveva ideato le perdute porte bronzee della cattedrale di Pisa. La paternità dell’opera di Monreale è data anche dall’iscrizione “Anno / D(omi)ni / MCL / XXXVI / i(n)dictio(n)e / III Bon(n)a / nus ci / vis Pis / anus / me fe / cit”. La porta bronzea di Monreale, a due battenti scolpiti a rilievo o ageminati, è stata fusa e poi giunta in loco nel 1185 (1186 secondo l’indizione). Nelle 44 formelle sono rappresentate nei cinque registri inferiori, scene dell’Antico, nei cinque superiori, scene del Nuovo Testamento. Essendo una sorta di Biblia pauperum, i due registri sono uniti dalla rappresentazione dei dodici profeti. Ulteriori formelle si trovano in basso con coppie di leoni e grifoni che si affrontano e in alto con Maria e Cristo in gloria. La porta è anche detta del Paradiso, attraversarla significava giungere allo splendore della Gerusalemme Celeste e poter godere della bellezza e magnificenza dei mosaici. Come la maggior parte delle porte bronzee dell’epoca, sicuramente anche quella progettata da Bonanno era rettangolare ma fu adattata al portale con coronamento a sesto acuto. Questo potrebbe essere il motivo per cui le raffigurazioni in alto con la Madonna in Gloria e Cristo in Gloria, sono in parte nascoste dal portale. Il portale è stato quindi realizzato prima delle formelle del Pisano.

In quell’anno possiamo dedurre che la costruzione fosse terminata e la decorazione interna in pieno corso di realizzazione. È presumibile che la parte architettonica del grandioso complesso inerente la chiesa, il monasteroe il palazzo reale , dovesse essere terminata prima della morte prematura del re avvenuta nel 1189. A partire da questa data alcune vicende storiche compromisero, in parte, il sogno religioso e politico di Guglielmo II che, solo alcuni secoli dopo, richiamò un’attenzione mai spenta a lode della sua magnificenza.

La madonna Odigitria

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

La facciata decorata

La cappella di san Benedetto

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La quadratura del cerchio

L’Ecclesia munita

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

Le cattedrali dei Re

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Oltre l’armonia delle proporzioni

La Cappella di S. Maria Maddalena

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Da Moschea a Cattedrale

Una controversa interpretazione

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

La Bibbia di Pietra

Sotto le crociere del Bema

Un soffitto mirabile

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Ricognizione delle tombe reali

Un albero pieno di vita

I mosaici del Presbiterio

Il cimitero dei re

Le decorazioni interne

Il disegno strategico di Ruggero II

Il substrato culturale attraverso il tempo

I mosaici delle absidi

La cappella perduta

La Bibbia scolpita su pietra

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

L’equilibrio tra architettura e luce

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

Un popolo venuto dal Nord

Le trasformazioni nei secoli

La cappella ritrovata

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

Uno spazio tra visibile ed invisibile

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Una nuova cattedrale

La decorazione musiva

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

L’area del Santuario

La navata più lunga

La cappella dei Re

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le funzioni di culto

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Palermo felicissima urbe

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme

La Cattedrale di Gualtiero

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Le navate laterali

L’inizio del cantiere

La cattedrale nei secoli

Le torri e la facciata occidentale

La grande restaurazione

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Un palinsesto della Storia

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

Elementi artistici nella nave di Pietro

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

Il portico meridionale

Il progetto originario

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

L’impronta del re