Basilica

I sensi raccontano la Basilica

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Un’aula maestosa che esalta il profilo del Dominus

Entriamo in questo imponente ambiente rettangolare che, con la sua posizione sopraelevata, domina tutta la residenza tardoantica. Esso era utilizzato dal dominus come sala delle udienze poiché, al centro dell’abside, doveva essere collocato un seggio dal quale il signore dialogava con i suoi ospiti.
La volta a catino, che lo sovrastava, era ricoperta da tessere di mosaico dorate e da paste vitree brillanti, tali da creare un’atmosfera, particolarmente, suggestiva per chi vi si avvicinava. In realtà, l’architettura della basilica e i marmi che la decoravano, dovevano riflettere l’alto rango sociale del suo proprietario. Il pavimento dell’aula , oggi molto lacunoso, restituisce solo una parte di quelle lastre marmoree di cui era costituito. Esso accoglie grandi riquadri rettangolari composti da disegni intarsiati nei quali si distinguono il porfido rosso antico, il verde cipollino ed il verde antico, il marmo frigio, mentre nei tondi sono riconoscibili, il porfido, il giallo del marmo numidico e il verde del marmo tessalico, il marmo bianco e nero tigrato oltre ad altre pregiate varietà. Anche le pareti laterali dell’aula restituivano, all’epoca, grandi riquadri intarsiati di coloratissimi marmi inseriti, simmetricamente, su un rivestimento di marmo venato grigio che abbracciava anche l’abside tra lo sguardo di una statua di Ercole situata, al centro, in una nicchia.
Provate ad immaginare come i raggi di sole, che entravano dalle grandi finestre laterali, riuscissero a diffondere un’aura di solennità a questa grandioso luogo di rappresentanza. Il dominus vi accoglieva gli amministratori del fundus, i coloni, i commercianti e i clientes, per discutere di affari legati, soprattutto, alla gestione e alla produzione del latifondo, in un clima distante dalle udienze che si svolgevano nella basilica Giulia, nel Foro di Roma. Dall’ampia gradinata di ingresso sorvegliata da due enormi colonne in granito rosso procedevano, con cauto incedere, coloro che, dopo aver atteso nel corridoio della “grande caccia”, erano chiamati al cospetto del signore della villa.

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Un’aula impreziosita dai marmi provenienti dalle regioni dell’Impero

La grande aula è la mèta più importante del nucleo principale della residenza tardoantica ma, per la sua grandezza, si ha l’impressione di entrare in un ambiente ben diverso dalle dimensioni raccolte degli altri luoghi che si affacciano sul peristilio quadrangolare. Il chiarore del fuoco proveniente dai bracieri e la luce soffusa che penetrava dalle alte finestre, riflettevano sui grandiosi intarsi marmorei colorati che ne rivestivano le pareti, tanto da contrastare la sensazione di freddo che suggerivano al tatto. In sostituzione della decorazione parietale, oggi scomparsa, resta lo strato in cocciopesto e laterizi un tempo destinato al fissaggio delle lastre.
Il legno che ricopre l’ampio soffitto a cassettoni della sala, costituito da una struttura portante a capriate, riscalda l’atmosfera di questo luogo ufficiale della villa che si apriva al dialogo con l’esterno.

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Dialoghi prima dell’udienza

Un piccolo gruppo di persone bisbiglia e attende il suo turno poco prima della scalinata di accesso alla basilica: il dominus è appena entrato, con il suo seguito, diretto verso l’abside che ospita il suo seggio. Un uomo srotola, di fretta, gli ultimi documenti, prima di accedere all’interno della grande aula. Il rumore della carta ricomposta sembra dare inizio ai colloqui. L’eco delle voci si disperde nell’immenso spazio, tanto da trasformarsi in un esile suono a cui fa da sottofondo il crepitio delle fiamme dei bracieri e delle torce. Il rientro del dominus da Roma, dopo lungo tempo, sembra richiedere più tempo per le udienze e la sosta ai piedi della basilica invita ad immergersi nella quiete del giardino, abitato da vari tipi di uccelli che si rinfrescano tra gli zampilli della fontana a tre vasche.

I sensi raccontano l’Ambulacro biabsidato – corridoio della “grande caccia”

I sensi raccontano il Vestibolo

Un piccolo vano impreziosito dai marmi

Una teoria di armati per un Dominus dal profilo importante

I sensi raccontano l’Ingresso Monumentale

I sensi raccontano la Sala Biabsidata

L’età d’oro: ipotesi sul periodo di costruzione della villa ed inizi

Un dialogo tra scene mitologiche e realistiche

I sensi raccontano il Sacello dei Lari

Una giornata di caccia alla villa

Alla ricerca del Dominus attraverso i mosaici della residenza tardoantica

Un’architettura solenne e maestosa per accogliere un committente di alto rango

Un piccolo ambiente utilizzato come ingresso privilegiato alle Terme

L’apoteosi di Ercole

Il prestigio del Dominus si rivela attraverso gli affreschi parietali

I protagonisti del mosaico e gli affreschi a tema militare

Forme di saluto o rito?

I sensi raccontano la Basilica

L’interpretazione astrale del mosaico

I protagonisti dei mosaici

I sensi raccontano l’Ingresso privato alle terme

I sensi raccontano il Peristilio Quadrangolare

Il profilo del Dominus si nasconde tra le scene rappresentate nei mosaici?

Il catalogo di animali

I sensi raccontano la Stanza delle frizioni

Il sacrificio campestre

Una cerimonia ufficiale per accogliere il Dominus

Il culto dei Lari

La Mansio di Philosophiana. Una stazione di sosta

Gli ambienti a carattere semipubblico

Personaggi, di alto rango, raffigurati nei mosaici delle nicchie absidate del Frigidario

Una stanza regale ospitava il Dominus durante le sue udienze

I sensi raccontano la Sala dell’appartamento privato della “piccola caccia”

La rappresentazione realistica di un corteo termale con una figura femminile di alto rango

Gli ambienti della villa a destinazione pubblica e privata

Simboli beneauguranti e, forse, le iniziali del nome del committente, decorano il mosaico del vano absidato

I sensi raccontano il Triclinio Triabsidato

I sensi raccontano il Frigidarium

Un significato nascosto

Un grande porticato colonnato, luogo di raccordo tra gli ambienti

I marmi provenienti dalle regioni dell’Impero a decoro della Basilica

Una corsa di Quadrighe, ambientata nel Circo Massimo di Roma, collega la villa alla città centro del potere

I nuclei principali della Domus

Il Latifondo

Un piccolo vano rappresenta una delle attività del percorso Termale

La residenza tardoantica: Locus Amoenus e centro di attività amministrative nel cuore della Sicilia

Un microcosmo organico: la struttura della villa

La possibile celebrazione di un evento solenne

Un personaggio che ha attirato l’attenzione degli studiosi

La colazione all’aria aperta

La cattura di animali selvaggi per i giochi dell’Anfiteatro Romano

Un simbolo eloquente: Il Signum

I sentieri della Virtus, riflesso del Dominus

La visione della corsa dalla tribuna imperiale

Banchetti e Panegirici animavano la vasta sala, sullo sfondo di un mosaico pavimentale che celebra le prodezze di Ercole