Quante persone si distinguono nel mosaico pavimentale di questo piccolo ambiente!
Non tutte però ricoprono la stessa importanza: una in particolare sembra attirare il nostro sguardo per la sua muscolosa corporatura. Di certo dedicava molto tempo alla sua cura attraverso un costante allenamento e massaggi. Il vano che sembra, per le sue dimensioni, un luogo di passaggio verso le zone più calde delle terme doveva, forse, essere utilizzato per massaggiare i clienti alla ricerca di benessere. L’uomo, di cui purtroppo non è visibile il volto, poteva essere il dominus della villa! Le persone che lo circondano sono giovani servitori, quasi tutti provvisti di oggetti specifici utilizzati per la pratica delle frizioni: un secchio contenente la crema, un’ampolla per l’unguento e lo strigile.
Entrando in questo luogo la percezione dei suoni era molto diversa rispetto a quella degli altri ambienti delle terme. Immaginate …il vociare persistente e le risate che colmavano l’ampio spazio del frigidarium qui perdevano consistenza per raggiungere una dimensione di completo rilassamento interrotta solo dal lento sfregamento delle mani dei servitori che massaggiavano con olii e creme l’atletico corpo del personaggio principale.
Sembra di percepire ancora il profumo degli unguenti aromatizzati contenuti nell’ampolla tonda crociata e del lomentum, la pomata a base di lupini macerati e miele utilizzata per le frizioni. I massaggi venivano effettuati anche con olio di cedro del Libano a cui si associavano olio di oliva, lavanda e rosmarino. Quando si faceva ingresso nella stanza delle frizioni si veniva pervasi da una moltitudine di profumi emanati da prodotti naturali di cui facevano uso anche gli uomini, attratti dalle pratiche di cura del corpo al pari delle donne.