La decorazione musiva del pavimento copre tutto il corridoio porticato, intorno al
Peristilio
, con una fascia continua di 162 riquadri, decorati con un motivo a trecce, con al centro ghirlande di foglie di alloro che inquadrano
protomi
di animali selvatici.
I riquadri sono ornati, alle estremità, con disegni di foglie d’edera ed uccelli; l’archeologo Gino Vinicio Gentili ha letto, in questi riferimenti, un
acrostico
che potrebbe ricondurre al nome di Massimiano, Imperatore del periodo tetrarchico, da cui nasce l’ipotesi della committenza imperiale della Villa.
E’ da notare che, la composizione dei riquadri e il verso delle protomi al loro interno, sono orientati, a partire dalla soglia del
vestibolo
, in modo contrapposto,
seguendo la direzione dei percorsi: il percorso ascendente, di rappresentanza, a destra di chi entra, con una più ampia varietà di animali riprodotti e il percorso discendente di servizio, alla sinistra di chi entra.
Il soggetto delle protomi di animali, si ritrova anche in altri ambienti, come nel caso del pavimento dello
Xystus
, che circonda il
Peristilio ovoidale
e il vano di passaggio, che lo collega al
Peristilio quadrangolare
;
in questo caso si rileva un contorno di foglie d’acanto e una forma espressiva dei decori che data, questi mosaici, in età posteriore a quelli del porticato principale.
Sul lato est del porticato, adiacente ai gradini che portano al corridoio della Grande Caccia, un tappeto musivo stacca la serie di riquadri, la composizione presenta un partito decorativo il cosiddetto
rainbow style
,
disegno ricorrente nei mosaici tardo antichi, adiacente a questo la raffigurazione di un
kàntharos
da cui escono girali con steli di miglio e foglie di edera tra cui si inserisce una serie di numerali romani II, III, IIII e il nome
Bonifatius
.