La diposizione della domus tardoantica su tre grandi livelli, che ricalcano la natura del terreno, non può prescindere dall’importanza della durata dei lavori da cui deriva la creazione delle scene dei mosaici e delle architetture.Si potrebbe presupporre che sia stato eseguito senza un progetto unitario iniziale, questo si deduce sia per la disposizione di alcuni ambienti che per lo stile delle raffigurazioni degli ornati musivi, anche se l’utilizzo contemporaneo di due registri stilistici diversi è ricorrente nella tradizione artistica romana. La possibilità che la struttura della residenza tardo antica sia stata realizzata in breve tempo o che, sia stata ampliata rispetto al nucleo originario in una fase, di poco, successiva, non è da escludere, come nel caso del Triclinio triabsidato
.In realtà, la Villa del Casale solo apparentemente risulta avere una composizione disorganica, poiché racchiude una logica strutturale nei suoi quattro nuclei principali: l’ingresso monumentale, il Peristilio
quadrangolare e gli ambienti che si raccolgono attorno ad esso, le Terme, la sala triabsidata e il portico ovoidale, che risulta essere uno spazio alternativo a quello quadrangolare.
A sud della residenza si collocava il quartiere del triclinio triabsidato, con un gruppo di stanze, dal mosaico animato da scene di vendemmia o di pesca. Gli ambienti si radunavano attorno al peristilio ovoidale, denominato anche Xystus, caratterizzato da un porticato su tre lati, chiuso ad ovest da un ninfeo. Il mosaico del portico è costruito da girali d’acanto che racchiudono piccoli volatili o busti di animali selvatici che si protendono al di fuori di esse. Si presume che i pilastri del porticato sorreggessero una copertura lignea a pergolato, che creava un ideale luogo per il passeggio, allietato dai giochi d’acqua delle fontane che si disponevano entro il cortile scoperto, forse utilizzato per spettacoli di danza o giochi acquatici. Il mosaico pavimentale che lo decora è composto da tessere musive a zig zag dai colori digradanti, che doveva simulare le onde del mare, vivacizzando ulteriormente la scena. Sul lato ovest del portico si trovava un ninfeo che, con la sua struttura absidata, chiudeva il ritmo curvilineo dei portici. Esso poteva essere impiegato come luogo fresco e suggestivo per un convivio all’aperto durante i mesi estivi, in alternativa allo spazio chiuso del triclinio preferito in inverno.È un grande porticato colonnato attorno al quale si affacciano gli ambienti del primo nucleo della villa. Esso, a nord, conduce a stanze ad uso personale del dominus e della sua famiglia, mentre a sud apre a luoghi di rappresentanza, lungo un percorso ad utilizzo pubblico. L’architettura scenografica di questo spazio è contrassegnata dalla presenza di 32 colonne, per la maggior parte in granito grigio, decorate con capitelli corinzi. Il pavimento di questo lungo corridoio, di forma quasi rettangolare, è decorato da una fascia continua di riquadri, definiti da un motivo a nastri. All’interno di ciascuno si distingue una corona d’alloro che ospita la protome di un animale selvatico. Tra gli spazi delle colonne, che si susseguono a cadenza regolare, nel cortile interno del peristilio, si scorge una grande fontana a tre vasche che, in epoca tardoantica, creava uno scenografico specchio d’acqua in cui si rifletteva la ricca vegetazione che la circondava.
Si può parlare in questo caso di giustapposizione
delle varie parti funzionali, anche se realizzate in periodi diversi.
Due colonne segnano l’ingresso ad un ambiente importante
La mansio una stazione di sosta
Il frigidario: un ambiente aulico
Una grande sala per i banchetti
Gli ambienti della villa a destinazione pubblica
Un ambiente dedicato al mare
La disposizione degli ambienti
Il Latifondo
Le decorazioni dell’ambulacro
L’età d’oro: ipotesi sul periodo di costruzione della villa
Pars fructuaria e pars rustica
Una decorazione che segna il tempo
La stanza delle stagioni
Il riflesso del Dominus tra mito e realtà
Una sfida fra le forze del cielo e della terra
Il mito di Ulisse e Polifemo
Una stanza dedicata alla musica
Gli ambienti a carattere semipubblico
La residenza tardoantica: Locus Amoenus e centro di attività amministrative nel cuore della Sicilia
La mansio di Sophiana
Le creature del mare
Una stanza con una decorazione vivace
Le stanze dell’Otium
La colazione all’aria aperta
Il Peristilio della villa
Il porticato con una pavimentazione animata
La stanza degli amorini pescatori
La rappresentazione della Virtus
La stanza degli amorini vendemmiati
Il luogo dell’accoglienza
La composizione degli spazi
Le dodici fatiche di Ercole
Gli ambienti della villa riflesso del suo proprietario
Un ambiente aulico dedicato al mito di Arione
Le terme tra benessere e socialità
Il sacrificio campestre
Il mito di Eros e Pan
Uno spazio tra pubblico e privato
Il mito di Orfeo
Indizi per la datazione
MiC – Ministero della Cultura
Legge 77/2006 - Misure Speciali di Tutela e Fruizione dei Siti Italiani di Interesse Culturale, Paesaggistico e Ambientale, inseriti nella “Lista Del Patrimonio Mondiale”, posti sotto la Tutela dell’ UNESCO Regione Siciliana.
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.