Grazie ad indagini archeologiche è stata individuata la
pars fructuaria
, a detta di alcuni studiosi
pars rustica
a sud della residenza tardoantica, riconoscibile per i resti di strutture di magazzini adibiti a deposito di prodotti agricoli.
Questa scoperta sottolinea l’importante ruolo assunto dalla villa come centro di attività economica e produttiva. La residenza tardoantica coniugava, infatti, in maniera armoniosa, otium, negotium e oficium, all’interno di percorsi pubblici e privati che si dispiegano, tutt’ora, nei suoi spazi, come se fosse una piccola città in miniatura appartenuta, probabilmente, ad un alto esponente dell’aristocrazia senatoria romana.
Secondo alcuni studiosi, i suoi quattro nuclei costitutivi, così differenti per dimensioni e stili iconografici, potrebbero indurre a pensare ad un ampliamento realizzato su diretta committenza imperiale. Le sue stanze, pervase da scene mitologiche realistiche e di genere, offrono al visitatore la dimensione di una civiltà ricca di cultura e dedita alla celebrazione dell’impero.