I banchetti degli antichi romani, particolarmente raffinati, celebravano il prestigio di chi li organizzava, a volte in modo sontuoso e spettacolare. Oltre ad essere momenti di svago e di piacere, accompagnati da danze e da letture di poemi epici durante il
Simposio
, avevano anche un’importante funzione sociale favorendo, tra una portata e l’altra, alleanze politiche e affari.
Una rievocazione minuziosa di tale contesto si ritrova nella
cena di Trimalcione
. Il nome di questo ambiente -Triclinio- deriva dal
lectus triclinaris
, il lettino su cui i romani, ispirandosi agli usi greci ed etruschi, consumavano il pasto. Il Triclinio della Villa Romana del Casale, edificio collegato al portico ovoidale da una scalinata rivestita in marmo, è costituito da un’Aula quadrata sulla quale si aprono tre grandi
absidi
, originariamente introdotte da colonne.
La vasta sala è decorata da mosaici che narrano tre cicli della mitologia greco-romana: le
dodici fatiche di Ercole
(Aula centrale), la
Gigantomachia
, nell’abside orientale, il
mito di Licurgo e Ambrosia
, nell’abside meridionale e il
mito di Marsia
, nell’abside settentrionale.