Inoltrandosi nel corridoio del peristilio quadrangolare è possibile distinguere, soprattutto sulla parete meridionale, una stesura ad
affresco
, applicata sopra una anteriore, che racchiude figure maschili singolarmente inserite in grandi riquadri.Tutte sono in piedi, di prospetto, con due giavellotti in mano e un grande scudo rotondo.
Il nostro sguardo non può che essere attratto dalla varietà di colori e di decorazioni che lo arricchiscono intorno all’
umbone
bruno, con cerchi concentrici o con coppie di spicchi di diversa tonalità, tanto da farci porre in secondo piano la presenza dei personaggi che protegge.
Una simile esuberanza nella scelta delle gradazioni cromatiche si riscontra nelle copie a noi giunte di un documento riassuntivo dell’organizzazione civile e militare, redatto probabilmente nel primo ventennio del V secolo d.C, la Notitia dignitatum et administrationum omnium tam civilium quam militarum, di ancora incerta interpretazione. In essa sono contenute le raffigurazioni degli emblemi degli scudi delle diverse unità militari dell’Impero d’Oriente e dell’Impero d’Occidente.
Tuttavia gli scudi dei soldati che occupano i residui di affresco del peristilio, non sembrano potersi collegare alle unità militari mostrate nella Notitia. Anzi, il fatto che ogni guerriero sia contraddistinto da simboli diversi non induce a pensare ad una precisa compagine militare, ma ad un sommario generale delle unità.
Di certo la presenza di un corpo di guardia cosi imponente, a decoro delle pareti, lascia presupporre che il signore della domus dovesse essere una personalità davvero importante.