Una sovrapposizione di voci riempie l’atmosfera di questo vasto ambiente. L’importanza delle raffigurazioni mitologiche dei mosaici pavimentali, intrise di significati celebrativi, viene dissolta dalle battute dei convitati che, tra una portata e l’altra, si concentrano su discorsi effimeri, storie di guerra e argomenti satirici.
Dal centro dell’aula, su uno sfondo pavimentale che narra le fatiche di Ercole, alcuni giocolieri invadono l’ambiente e interrompono la dolce melodia di un suonatore di cetra che declama versi poetici. Il banchetto si popola di danzatrici, che allietano la cena con il suono di tamburelli dopo un suggestivo ingresso dal portico ovoidale, accarezzato dagli ultimi raggi del tramonto. Tutto sembra allontanare il dominus e i suoi ospiti dalla vorticosa vita di Roma.