Nella tradizione greca, i sacrifici cruenti avevano inizio con un corteo guidato da una vergine con un cesto contenente dei pani, dei chicchi di cereali e il “coltello sacrificale”.
I sacrifici erano scanditi dall’alternanza di momenti di musica, silenzio e invocazioni.
Il flauto dava vitalità al rito e ne accompagnava alcuni momenti.
Nell’atto sacrificale la musica contribuiva a sottolineare la solennità della cerimonia, in questo modo, i partecipanti erano più predisposti al sentimento religioso e all’azione sacra.
Dopo le preghiere e il lancio dei chicchi di cereali, la vittima veniva uccisa, dopodiché la musica cessava e le donne presenti alzavano un grido.