Tra gli strumenti degli antichi pastori siciliani, era d’accompagnamento al flauto, il “marranzanu“: lo scacciapensieri. In Sicilia, con il termine marranzanu, si soleva indicare il grillo notturno. È probabile, dunque, che lo strumento ne abbia preso il nome per onomatopea, a causa del suo richiamo sonoro e alla monotonia del suo ronzio.
Lo scacciapensieri, uno strumento di ferro a forma di lira, accompagnava i canti e balli popolari, come una nota bassa di sottofondo. Era credenza comune che il suono di uno scacciapensieri d’argento, se udito da donne incinte, avesse il potere di interrompere la gravidanza.