Il segreto dell’acustica dei teatri greci è riconducibile alla loro forma a semicerchio, che contribuisce a “trattenere” i suoni.
Grande importanza è attribuita anche alle gradinate e alla loro pendenza: le strutture di pietra, opportunamente inclinate, agiscono come se fossero filtri acustici.
Grazie alla presenza dei gradini in pietra, era possibile attenuare le frequenze basse che avrebbero disturbato l’ascolto e accentuare, invece, i suoni più acuti come le voci degli attori o la musica degli strumenti.
Noti erano inoltre nelle rappresentazioni teatrali, gli artifici utilizzati per creare “effetti speciali” acustici e visivi.
Tra le macchine sceniche più note, il brontèion, era utilizzato per riprodurre il suono dei tuoni nelle scene di forte pàthos drammatico, come l’apparizione di una divinità adirata o un avvenimento disastroso, ed era costituita da otri pieni di pietre che venivano rovesciate in recipienti metallici, forse di ottone, emettendo un forte “tuono”.