Il sontuoso ingresso a tre fornici della residenza, in epoca tardoantica, doveva emozionare chi vi faceva ingresso, per la moltitudine di colori che lo arricchivano, a partire dalle tonalità accese dell’intonaco decorato con specchiature geometriche in finto marmo, che riconducevano all’alto rango del dominus. Chi entrava dalle entrate laterali, era osservato dalle coppie di personaggi affrescati. Anche le due fontane simmetriche, poste tra la grande apertura centrale e quelle laterali, restituiscono all’esterno parte delle decorazioni che simulavano vivaci lastre marmoree in contrasto con il candore dei mosaici interni, sormontati da una elegante decorazione con racemi vegetali e uccelli. Alcuni custodi, gli ianitores, sorvegliavano gli ingressi attraverso i quali entrava chi doveva dirigersi verso la grande aula in cui il dominus teneva udienza, la Basilica o verso altri luoghi come le terme pubbliche e il vestibolo. Il muro di cinta della villa si vedeva, già da lontano, innalzarsi nel latifondo, abitato dalle casae dei coloni.