La Neàpolis

I sensi raccontano l’Ara di Ieròne

udito
Flauti, urla e silenzi durante il rito sacrificale

Nella tradizione greca, i sacrifici cruenti avevano inizio con un corteo guidato da una vergine con un cesto contenente dei pani, dei chicchi di cereali e il “coltello sacrificale”.
I sacrifici erano scanditi dall’alternanza di momenti di musica, silenzio e invocazioni.
Il flauto dava vitalità al rito e ne accompagnava alcuni momenti.
Nell’atto sacrificale la musica contribuiva a sottolineare la solennità della cerimonia, in questo modo, i partecipanti erano più predisposti al sentimento religioso e all’azione sacra.
Dopo le preghiere e il lancio dei chicchi di cereali, la vittima veniva uccisa, dopodiché la musica cessava e le donne presenti alzavano un grido.

gusto
Pratiche culinarie e spirito del sacrifico: il mageiros

Durante il sacrificio era fondamentale la figura del cuoco: il mageiros.
Egli ricopriva la funzione del macellaio e del sacrificatore. Il suo lavoro riguardava il commercio della carne, l’uccisione della vittima e la preparazione degli alimenti.
Di questi tre ruoli, quello del cuoco era indubbiamente il più familiare: il mageiros accendeva il fuoco, apparecchiava la tavola, impastava la focaccia, condiva il pasto con le spezie locali e tagliava la carne sulla tavola sacrificale.
La cucina non doveva, inoltre, essere confusa con la caccia: non potevano essere offerti agli dei animali selvaggi, si sacrificavano e si consumavano soltanto animali domestici.

olfatto
Altari “odorosi” e profumati

I profumi, ritenuti di origine divina, erano essenziali nella celebrazione del culto.
La nascita, il matrimonio, la morte erano sempre accompagnati da fumigazioni e unzioni profumate dalle virtù purificatrici. I profumi assumevano un ruolo essenziale anche nei funerali, perché favorivano il passaggio nell’aldilà.
I defunti erano avvolti in lenzuola profumate o sepolti con preziosi recipienti e piante odorose. Anche durante i sacrifici, le essenze permeavano l’atmosfera dei luoghi e assumevano una grande importanza: dopo le offerte di animali, si bruciavano sull’altare resine naturali dalle note accese, come la mirra e l’incenso.
Il poeta greco Esìodo, nel suo poema mitologico La Teogonìa, parlava proprio degli “altari odorosi”.

Le mura Dionigiane: un capolavoro di ingegneria greca

Il Museion e la grotta del Ninfèo

Il significato culturale della tragedia

La Cultura di Pantalica

Le Venationes

Il Castello Maniace

Ortigia. La Venere che sorge dalle acque del mare

Leggende e magici echi nelle Latomìe di Siracusa

Cripta di San Marciano

Pantalica: dove la natura e la storia si fondono

L’architettura della Piazza

La Cattedrale di Siracusa

L’interno del Duomo di Ortigia

La Siracusa romana, potenza militare grazie al genio di Archimede

Il Palazzo del Senato

Pantalica bizantina

La fortificazione spagnola

Il Castello Eurìalo

Luogo di incontro di mari e civiltà

Piazza del Duomo: un luogo sacro degli antichi greci

La Neàpolis dal passato a oggi

Le catacombe di San Giovanni

L’Anfiteatro romano

Gli spettacoli gladiatori

Ebrei popolo errante

L’Athènaion del tiranno Gelóne

Siracusa durante la tirannide di Dionigi

L’Orecchio di Dionìsio e la Grotta dei Cordari

La chiesa di San Giovanni alle Catacombe

La Giudècca, il cuore ebraico nascosto di Siracusa

I bagni ebraici: il miqveh di Casa Blanca

Le funzioni del Castel Maniace

Nel regno del re Hyblon: Pantalica tra storia e leggenda

La Chiesa di Santa Lucia alla Badia

Il Teatro Greco di Siracusa

L’ara di Ieróne II: luogo di sangue e di fuoco

Tempio di Apollo

Tracce del Cristianesimo a Siracusa