Un luogo come Ortigia, un isolotto di terra circondato dall’acqua, non può che essere associato all’odore del mare.
Un aroma di freschezza riempie il naso di chi giunge su questa terra, mescolato agli odori di salsedine, alghe e pesce. Essenze capaci di evocare forti sensazioni e idee astratte: il viaggio, l’avventura, la stagione estiva, il vento.
Tra le acque della Fonte Aretusa è possibile ammirare la pianta del papiro, una pianta acquatica che proviene dall’Egitto, composta da un fusto sottile, duro e legnoso.Su di esso spiccano delle infiorescenze con raggi lunghi dai 10 ai 30 centimetri, che portano delle spighe dal colore paglierino. Se si passa la mano attraverso la folta piantagione, questi numerosissimi rami filiformi appariranno morbidi e piumosi.
Nei giorni in cui si festeggia la patrona della città, Santa Lucia, sulle tavole dei siracusani non può mancare la “cuccìa”: un dolce tipico siciliano a base di grano bollito e ricotta di pecora o crema di latte, bianca o al cioccolato. A questi ingredienti si uniscono frutta candita, cannella, pezzetti di cioccolato e scorza di arancia grattugiata.
Anticamente i templi greci non presentavano soltanto il pallore del marmo e la superficie di terracotta che vediamo oggi a causa del passare dei secoli.
Questi edifici erano in origine decorati con colori vivaci ottenuti con il cinabro, l’ocra o il solfuro di mercurio, e molti altri colori già noti e utilizzati nell’antichità. Le decorazioni dei templi sacri erano raffinate e complesse: con motivi geometrici, a treccia o a petalo.