Sopra l’ambiente sotterraneo delle Catacombe, si erge la chiesa di San Giovanni, considerata il più grande monumento sacro costruito nell’Alto Medioevo insieme alle basiliche bizantine di Ravenna.
Con il bel rosone in pietra bianca e l’elegante portico in stile gotico-catalano, questo luogo rappresenta un vero e proprio “racconto architettonico”: un autentico esempio di tecniche e materiali diversi e conserva ancora le tracce di quel fascino suggestivo che spingeva i viaggiatori del
Grand Tour
a visitarla.
La Chiesa fu costruita nel VI secolo, in epoca bizantina, sopra le preesistenti catacombe, e fu edificata esattamente al di sopra della cripta di San Marciano, in modo che la sepoltura del Santo si trovasse in asse con l’altare, posto al centro della navata e limitato da una balaustra.Al suo interno era composta da un ampio presbitèrio sopraelevato e tre grandi navate scandite da dodici colonne di ordine dorico (con riferimento agli apostoli), di cui oggi restano solo alcune colonne e una parte dell’àbside. Dopo le devastazioni subite in epoca islamica, l’edificio fu rimaneggiato con il rifacimento delle mura perimetrali e la riduzione del numero delle colonne, mentre nel 1300 fu costruita una seconda facciata e fu modificato l’assetto della chiesa.
Il luogo di culto fu occupato dai Carmelitani, fino al crollo della volta nel 1693, a causa del terremoto. Nei secoli successivi la basilica è stata ulteriormente danneggiata e modificata, fino ad assumere la sua attuale conformazione.
Oggi è possibile ancora ammirare le mura perimetrali e le due facciate esterne. L’antica facciata normanna è ubicata nella parete sinistra della chiesa ed è caratterizzata da un portale affiancato da due pilastri in pietra che sorreggono un arco cuspidato, sovrastato da un rosone circolare.
Mentre la facciata sud, distrutta dal terremoto e ricostruita nel ‘700, è contraddistinta da un porticato che precede un portale d’ingresso di forma arcuata e incorniciato da due pilastri decorati da splendidi bassorilievi.