La Giudècca, nell’area di Ortigia, è il quartiere di Siracusa dove anticamente abitava la comunità ebraica. Oggi è possibile passeggiare lungo i suoi vicoli e immaginare scene di vita quotidiana ebraica del passato. Nel Medioevo le vie del quartiere avevano nomi diversi: la contrada “del pozzo che sbruffa” era una strada dove c’era un pozzo collegato al mare da cui fuoriusciva acqua, mentre la contrada “di li muragli” era l’area dove fiorivano vigne e giardini.
Lungo i vicoli di questa zona, intrisa di testimonianze storiche, il nostro sguardo può imbattersi in una chiesa a cielo aperto che offre tracce dell’antica sinagoga o inoltrarsi, a più di dieci metri sotto terra per osservare cinque vasche di acqua purissima, in una grotta sotterranea: il Miqveh, l’antico
bagno rituale
. La comunità ebraica abitò a Siracusa, in particolare alla Giudècca, fino al 1492, quando i sovrani Isabella e Ferdinando II d’Aragona ordinarono l’espulsione degli ebrei da tutti i loro domini, tra cui la Sicilia. Da allora, le giudècche, le sinagoghe, i cimiteri, gli arredi sacri e i libri un tempo appartenuti alla comunità ebraica, sembrano in parte scomparsi.
Nonostante conservi ancora la sua atmosfera magica, il quartiere ha lasciato spazio a nuove costruzioni e ad altre attività locali. Tra queste, spiccano i negozi e le botteghe legati alla tradizione siciliana dell’
opera dei pupi
. I “pupari” mettono in mostra i loro capolavori di legno, decorati da scintillanti armature e pennacchi dai colori vivaci, per i vicoli dell’antico quartiere ebraico.