Nell’antica Giudècca, l’elemento terra è racchiuso proprio nelle sue strade.
Mentre si calpesta la “terra” e si percorrono gli stretti vicoli di questo quartiere è possibile scoprirne i segreti e conoscere storie passate che riguardano i suoi antichi abitanti: gli ebrei, che erano soprattutto artigiani e commercianti.
Se la piazza del Duomo rappresentava il centro di Ortigia, sede degli edifici più eleganti ed importanti, la Giudècca era un quartiere dedito ai commerci, e le sue vie erano puntellate da botteghe di ogni tipo: c’era la bottega dei
fabbri
, quella dei venditori di seta e dei tintori delle stoffe; e poi, c’era la famosa bottega della “cannamela”. La
cannamela
era la canna da zucchero, lavorata dal cosiddetto “mastro degli zuccheri”.
Alla Giudècca c’erano anche la pescheria, la macelleria e i forni per la cottura del pane.
Questi mercati così vivaci e forniti erano un’attrazione anche per i siracusani. Le vie e le piazze commerciali della Giudècca erano chiamate “platee“, infatti le case ebraiche erano casebottega. Esse erano caratterizzate da un piano terra aperto sulla strada che era adibito a bottega, nel retro erano annessi cortili con giardini e depositi delle mercanzie, mentre il piano superiore aveva la funzione di abitazione privata. Il giardino, o “aia“, era adibito ad attività agricole, con un pozzo e un orto, in cui erano coltivate piante aromatiche e verdura.