La Neàpolis

La Neàpolis e l’elemento aria. L’Orecchio di Dionisio

L’elemento dell’aria, rappresentato da una speciale grotta chiamata Orecchio di Dionìsio, è legato in questo caso ad un fenomeno acustico: il rimbombo dell’aria tra le strette pareti di questa cavità!
L’area settentrionale del parco archeologico della Neàpolis è caratterizzata dalle cosiddette latomìe , dal greco lytos che significa “pietra”. Le latomìe sono infatti delle grotte naturali e la più grande è la latomìa del Paradiso.
All’interno di essa c’è il famoso Orecchio di Dionìsio. Si racconta che questo soprannome fu attribuito da un pittore italiano molto importante: Caravaggio . La grotta ha infatti la forma di un orecchio.
Essa è alta circa venti metri ed è molto profonda: lo spazio al suo interno sembra seguire un percorso a forma di “S”, come un piccolo labirinto! Proprio per la sua forma e per la sua profondità, se provate a gridare una parola, il suono sarà amplificato fino a sedici volte! Il suo nome ricorda infatti la caratteristica principale di questo luogo: la sua acustica.

Molti poeti e artisti in passato hanno visitato l’orecchio di Dionìsio, attirati dal suo alone di mistero.
Il luogo ospitò anche molti musicisti, che si recavano nella grotta per eseguire alcune prove del suono, soffiavano il corno e battevano i tamburi.
Si racconta anche che il temuto tiranno Dionìsio imprigionò nelle latomìe moltissimi soldati ateniesi sconfitti in battaglia e diventati schiavi. Qui i prigionieri, inchiodati alle catene, erano costretti a soffrire il freddo gelido durante l’inverno e il caldo torrido in estate.
Secondo la leggenda, grazie allo straordinario gioco di risonanze tra le pareti della caverna, il tiranno poteva ascoltare ogni parola pronunciata dagli schiavi. Questi, poiché pensavano di essere soli, parlavano liberamente nella loro prigione di pietra.

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