Piazza del Duomo è caratterizzata da una curiosa forma “a esedra”, o “a occhio”.
Il suo disegno appare complesso, ma non è casuale. L’organizzazione spaziale è stata, nel corso dei secoli, una risposta a bisogni ed esigenze sempre nuovi, fino a determinare un ambiente dalla forma inedita, un compromesso tra l’andamento ortogonale tipico dell’impianto greco ed elementi curvilinei risalenti alle trasformazioni tardo-medievali.Sul lato orientale della piazza, dominano, adiacenti alla cattedrale, il Palazzo del Senato, dove un tempo sorgeva il tempio greco dedicato alla dea Artèmide, e il Palazzo Arcivescovile, le cui origini risalgono all’epoca imperiale sveva della metà del XIII secolo.
Lungo il lato occidentale sorge il Palazzo Beneventano del Bosco, riconducibile al XIV secolo, coerente con un’architettura tardo rinascimentale, di cui sono esempio anche i vicini edifici Francica Nava e Chiaramonte, nonostante alcune trasformazioni e modifiche orientate verso lo stile barocco.
All’estremità sud della piazza è posta, infine, la Chiesa di Santa Lucia alla Badia la cui struttura, che oggi si apre sulla piazza, faceva parte di un monastero cistercense distrutto dal terremoto del 1693. Un tempo, si accedeva alla chiesa dalla laterale via Pompeo Picherali.
Nel corso del Settecento la piazza si qualificò anche come luogo “teatrale” per eccellenza della città barocca, spazio privilegiato della festa, in particolare, del
festino
della patrona della città: Santa Lucia. Piazza del Duomo a Ortigia, nella sua particolare morfologia, è stata “meta di ispirazione” anche per numerosi registi che hanno individuato in questo luogo i set cinematografici dei loro film, come “Garofano Rosso”, tratto dal romanzo omonimo di
Elio Vittorini
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