Una delle particolarità dei teatri e degli anfiteatri antichi è la loro struttura. Normalmente, una parte di questi edifici era scavata nella terra, nella roccia di montagne e di colline. Ed ecco il loro legame con l’elemento terra: un dolce pendio offerto dalla natura, si trasformava nella càvea del teatro.
La càvea era l’insieme delle gradinate dove gli spettatori prendevano posto per assistere alle rappresentazioni. Nel teatro greco di Siracusa, uno dei più importanti del mondo antico, la
càvea
è a forma di semicerchio ed è formata da 67 file di gradini divise in 9 settori. Ognuno di questi 9 spicchi ha il nome di una divinità o di un membro della famiglia reale. Anticamente al teatro greco si assisteva a spettacoli di vario genere, tra cui alcune delle più importanti tragedie e commedie degli autori greci. Era presente un coro che danzava e cantava in uno spazio semicircolare chiamato “
orchestra
”. Mentre i protagonisti della rappresentazione recitavano su un palco rialzato: la
scena
. Al di sotto dell’orchestra furono costruite le “scale carontee“: un lungo corridoio sotterraneo nascosto, collegato al palcoscenico da una scaletta.
Tramite questo passaggio, durante gli spettacoli, avvenivano improvvise scomparse e apparizioni di personaggi che recitavano la parte degli spiriti dell’oltretomba o degli dei, come moderni effetti speciali. Gli attori recitavano con il volto coperto da una
maschera
in terracotta.
Nella Neàpolis fu costruito alcuni secoli dopo, in epoca romana, un anfiteatro.
Dell’antico edificio, oggi possiamo vedere la parte centrale, chiamata “arena”, e una parte della càvea.L’arena era un’area coperta di sabbia dove si svolgevano gli spettacoli, mentre la grande càvea, divisa in settori, era anticamente ricoperta di marmo prezioso.
Nell’anfiteatro romano si svolgevano due tipi di spettacoli: i combattimenti tra
gladiatori
e le cacce agli animali selvaggi ed esotici che provenivano dall’Oriente: tigri, leoni, pantere e leopardi.