L’elemento del fuoco è legato a una vicenda storica che riguarda Siracusa e al più noto inventore e scienziato dell’antichità: Archimede. Egli nacque a Siracusa nel 287 a.C. e dedicò tutta la sua vita alla ricerca e alla realizzazione delle sue invenzioni.
La vita di Archimede fu influenzata dalla sua città natia e Siracusa, a sua volta, fu condizionata dalla genialità del grande matematico. Infatti, molte storie e leggende della città sono legate alla sua figura. Si racconta che nel 216 a.C., quando Archimede aveva già più di settant’anni, Siracusa si alleò con i Cartaginesi durante la
seconda guerra punica
. Per questa ragione fu assediata dall’esercito romano comandato dal console Claudio Marcello. Archimede era già vecchio e desideroso di continuare tranquillamente i suoi studi, ma i suoi concittadini gli chiesero di aiutarli a difendere la città. Egli accettò e i Romani si accorsero ben presto di cosa fosse capace il genio siracusano.
Archimede era attratto dal mondo nella natura e da tutti i suoi elementi. Si interessò anche al comportamento della luce e del fuoco, al punto da creare, secondo la leggenda, i famosi specchi ustori, che lo scienziato utilizzò per dare fuoco al legno delle navi dei Romani.
Tali specchi dovevano avere una particolare forma ad esagono ed erano composti da uno specchio più grande e tanti piccoli specchi attorno ad esso.
Lo strumento era mosso da corde che puntavano la parte centrale verso il sole. I raggi del Sole, concentrati dagli specchi in un unico punto, sarebbero stati in grado di bruciare il legno delle navi romane. Il sistema era così pesante e complesso che servivano almeno quattro o sei persone per utilizzarlo!