Pantalica è il luogo dove la storia si fonde con l’armonia della natura in un’atmosfera di pace e di quiete. Nel corso dei secoli, i due fiumi, a nord il torrente Calcinara e a sud il fiume Ànapo, testimoni muti della presenza dell’uomo, hanno scavato la roccia creando cascate, anfratti e laghetti.
Le tappe dell’evoluzione tecnica e culturale dell’uomo sopravvivono in questo ambiente incontaminato e primitivo, che ha conservato la sua identità nel tempo.Fonte d’ispirazione per intellettuali e viaggiatori, come il poeta
Quasimodo
o lo storico dell’arte
Cesare Brandi
, la riserva di Pantalica, conserva un fascino immutato nel tempo, animata da misteri e leggende, come il racconto di Ovidio sull’origine del fiume
Ànapo
.
Nella valle dell’Ànapo, dove subito si avverte un forte profumo di zagara, il ronzio delle mosche e dei bombi (insetti impollinatori della famiglia Apidae) rompe il silenzio, così come il fruscio di lucertole e iguane che strisciano tra le foglie. Lungo i sentieri, il suono del fiume accompagna i passi dell’uomo, mentre falchi e poiane si librano in volo sopra le vette di Pantalica, quasi come se custodissero questo luogo, osservando dall’alto i suoi visitatori.
Le stratificazioni culturali di Pantalica si rispecchiano nella straordinaria biodiversità di questa valle che esplode in un tripudio di colori e di odori:
platani
, oleandri, pioppi, salici, margherite, ciclamini, orchidee popolano silenziosamente questo luogo.