Un viaggio a Pantalica

Pantalica e l’elemento terra

Terra” è un elemento molto importante per scoprire la memoria e l’identità di questo sito archeologico, dove la natura rigogliosa si ritira per accogliere gli uomini che l’hanno popolata e la loro storia. Pantalica è un luogo pacifico in cui platani, pioppi, zagare e molte altre specie di piante e fiori offrono vita, colore e profumo lungo i sentieri della riserva naturale.Veduta PantalicaQuesto territorio è stato in passato la sede di un grosso insediamento. Numerose capanne di paglia e frasche di forma rotonda o ellittica erano distribuite sulle alture di questa grande città preistorica.
Nei fianchi della montagna si aprivano le necròpoli, la città dei morti, mentre su uno dei punti più elevati dell’area si trovava la cosiddetta acropoli di Pantalica, dove fu costruito il “palazzo del principe”: l'Anaktoron .
Resti AnaktoronCiò che rimane di questa antica città e dei suoi primi abitanti è una spettacolare necròpoli: un cimitero composto da più di 5.000 tombe scavate sul pendio delle montagne. Questo particolare tipo di tomba è chiamato “a grotticella“. Le grotticelle erano piccole camere scavate nella roccia calcarea con un’apertura verso l’esterno, anticamente coperta da una lastra di pietra decorata.

A Pantalica si trovano cinque grandi necropoli composte da più di 5.000 tombe scavate sul pendio delle montagne. Queste tombe, molto diffuse in Sicilia e realizzate tra il XII e l’VIII secolo a.C., sono chiamate tombe “a grotticella” e la loro particolarità risiede proprio nella loro forma. L’accesso alla minuscola tomba avviene attraverso un corridoio scavato nella roccia. Il corridoio è molto stretto all'ingresso e più largo verso l’interno. La maggior parte delle tombe, di forma circolare o ellittica, è di piccole dimensioni, del diametro in media di circa 1,50 m. Esse presentano di solito una volta convessa che ricorda una grotta. L’apertura verso l’esterno, anticamente coperta da una lastra di pietra decorata, è spesso tanto piccola che, per poter entrare, è necessario piegarsi. Ognuna delle tombe poteva ospitare uno o più scheletri, accompagnati da oggetti di uso quotidiano, vasi e pendagli di cui gli uomini e le donne si adornavano.
A Pantalica si trovano cinque grandi necropoli composte da più di 5.000 tombe scavate sul pendio delle montagne. Queste tombe, molto diffuse in Sicilia e realizzate tra il XII e l’VIII secolo a.C., sono chiamate tombe “a grotticella” e la loro particolarità risiede proprio nella loro forma. L’accesso alla minuscola tomba avviene attraverso un corridoio scavato nella roccia. Il corridoio è molto stretto all'ingresso e più largo verso l’interno. La maggior parte delle tombe, di forma circolare o ellittica, è di piccole dimensioni, del diametro in media di circa 1,50 m. Esse presentano di solito una volta convessa che ricorda una grotta. L’apertura verso l’esterno, anticamente coperta da una lastra di pietra decorata, è spesso tanto piccola che, per poter entrare, è necessario piegarsi. Ognuna delle tombe poteva ospitare uno o più scheletri, accompagnati da oggetti di uso quotidiano, vasi e pendagli di cui gli uomini e le donne si adornavano.
Ognuna di esse poteva ospitare molti scheletri, accompagnati da oggetti di uso quotidiano, vasi e pendagli di cui gli uomini e le donne si adornavano.
Nelle necròpoli e nel sottosuolo, grazie ai numerosi scavi, sono emerse tracce molto importanti per ricostruire la storia dell’antica civiltà di Pantalica. Armi, vasi colorati, specchi, fìbule e altri reperti sono oggi conservati al Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa.
Ogni oggetto rappresenta una chiave magica capace di raccontare una storia. Soltanto grazie a queste scoperte custodite nella terra oggi possiamo immaginare e ricostruire la vita che si svolgeva in luoghi misteriosi come il sito di Pantalica!

La Neàpolis

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