La Badia di Sant'Agata
si trova a pochi metri da piazza Duomo. Essa venne ricostruita dopo il tragico terremoto del 1693 dall’architetto Giovan Battista Vaccarini
.
La struttura è formata dalla Badia e dal Monastero, fondati nei primi del ‘600 grazie ad una generosa donazione di un aristocratico. La ricostruzione iniziò nel 1736: si doveva realizzare un’opera splendida.
Vaccarini progettò una grande struttura a forma di cubo sulla quale poggia una grande cupola. Con la sua grandezza vuole essere notata da chi passa per via Vittorio Emanuele e dimostrare la sua importanza. L’architetto realizzò una facciata colorata, dove la base è in pietra lavica
grigia e il resto in pietra calcarea bianca.
Vaccarini costruisce una facciata che sembra muoversi avanti e indietro con un movimento ondulatorio. La parte centrale è convessa, quelle laterali sono concave.
La facciata è in perfetto stile barocco, l’effetto movimento c’è ed è anche dato dalla trabeazione
che alterna la linea curva a quella retta.
Da via Vittorio Emanuele si può notare la cupola in tutta la sua immensa bellezza.
La cupola poggia su una base a forma di ottagono, in pietra lavica e calcarea, su cui si aprono grandi finestre che illuminano l’interno. Un altro elemento interessante, ed al tempo stesso insolito, è la balaustra sopra l’edificio. Essa la troviamo lungo tutto il perimetro del tetto.
La Badia di Sant’Agata si trova a 40 metri da piazza Duomo. L’architetto Giovanni Battista Vaccarini progettò una grande struttura a forma di cubo sulla quale poggia la cupola. La facciata ha la base è in pietra lavica grigia e il resto è in pietra calcarea bianca. Vaccarini costruisce una facciata che sembra muoversi avanti e indietro con un movimento ondulatorio. La parte centrale è convessa, quelle laterali sono concave. La pianta della chiesa è a croce greca. Quando si entra si passa da un ambiente piccolo ad un grande spazio circolare, dove il bianco è il colore principale. Al bianco si aggiunge il giallo degli altari in marmo di Castronovo. Sono quattro altari collocati in quattro grandi nicchie. Ciascuno altare ha una statua posizionato sopra. Esse furono realizzate da Giovan Battista Marino e in ordine orario dall’ingresso si trovano: San Benedetto, l’Immacolata, San Giuseppe, Sant’Euplio.
Il Barocco e la perdita dell’equilibrio del Cinquecento
Una lunga ricostruzione
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Militello, storia di un feudo illuminato
I sensi raccontano la Chiesa di San Giuliano ai Crociferi
I signori Barresi-Branciforti
La città barocca sul mare
Una città, tre siti
I sensi raccontano la Cattedrale di Sant’Agata
Dal tardo-gotico a noi
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I mensoloni: celebrazione della famiglia Nicolaci
Un palazzo parlante
I sensi raccontano Palazzo La Rocca
Dal contrasto dell’esterno al tripudio di colori dell’interno
Le maioliche della scalinata
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L’infiorata: la festa dei colori e dei fiori
Palazzo Nicolaci di Villadorata, chi sarà l’architetto?
Il cioccolato di Modica
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Un museo per non perdere la tradizione
Un simbolo per la città
Tra il bianco e il nero
La festa di San Giacomo
I sensi raccontano la Badia di Sant’Agata
Una città, due siti
Due illustri santi patroni
La pietra calcarea, il colore dell’armonia
Un nuovo palazzo per i signori La Rocca
I sensi raccontano la Chiesa dell’Annunziata
Il giardino dei Novizi e i restauri di Giancarlo De Carlo
Una città a colori
Un nuovo sito per una nuova città
Un trionfo di colori
Sant’Agata e le candelore
I sensi raccontano La Scalinata di Santa Maria del Monte
San Nicolò l’Arena: una chiesa incompiuta
I colori della Cattedrale
La scalinata degli angeli
Rosario Gagliardi, il maestro del Val di Noto
Il teatro del gusto
Le àbsidi normanne
Una chiesa protagonista
Un nuovo sito per una nuova chiesa
San Sebastiano, quanto lavoro!
Badia Sant’Agata, quanto carattere!
Il Monastero Benedettino, uno dei più grandi d’Europa
I sensi raccontano il Monastero dei Benedettini e San NicoIò l’Arena
Palazzolo in festa
La dimensione sovrannaturale della cappella del Santissimo Sacramento
Una città in miniatura
Il disastroso terremoto
Alcuni capolavori
Fontana della Ninfa Zizza, acqua pubblica in città
La facciata come il teatro dell’opera dei pupi
I colori dell’interno
I sensi raccontano la Chiesa di San Sebastiano
Un premio Nobel a Modica
Una chiesa imponente e luminosa
Alcune opere di pregio
La città dei musei
Modica, una città dalle origini antichissime
Il Ruolo degli Ordini religiosi nella ricostruzione del Val di Noto
Giorni di festa
Alla ricerca del colore
I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara
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I luoghi del sapere: la Biblioteca dei Benedettini
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Un nuovo ingresso per Santa Chiara
Chiesa di San Giuliano ai Crociferi: la ricostruzione
I sensi raccontano la Chiesa Madre di San Nicolò e del Santissimo Salvatore
Una facciata protagonista
Collegamento con gli altri siti UNESCO
La cucina, uno scrigno di colori
La cattedrale di Sant’Agata: un lungo lavoro di ricostruzione
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Splendide rapide decorazioni
Nuove strade per Catania
Dalla fine del mondo alla rinascita dalle macerie
Il crocifisso di Burgos
I sensi raccontano la Chiesa di Santa Chiara
Una festa solo per Scicli
La libertà di culto e il ruolo della chiesa cattolica per la diffusione del barocco
Un piccolo ambiente dall’ingresso dorato
MiC – Ministero della Cultura
Legge 77/2006 - Misure Speciali di Tutela e Fruizione dei Siti Italiani di Interesse Culturale, Paesaggistico e Ambientale, inseriti nella “Lista Del Patrimonio Mondiale”, posti sotto la Tutela dell’ UNESCO Regione Siciliana.
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento.